Menopausa: sintomi, conseguenze e rimedi

La menopausa è quel periodo nella vita di una donna che segna la fine della fertilità, del ciclo mestruale e, dunque, dell’attività ovarica. I sintomi e le conseguenze possono essere diverse, nonostante si tratti di una condizione normale. La menopausa può essere anche precoce o tardiva. Ma quali sono i rimedi? Scopriamo di più in merito.

Menopausa sintomi donna

Quali sono i sintomi, le conseguenze e i rimedi per la menopausa? La menopausa è una condizione fisiologica femminile caratterizzata dalla cessazione del ciclo mestruale e, quindi, dalla fine dell’età fertile. Questo periodo coincide con la fine dell’attività ovarica, cioè le ovaie non producono più gli ormoni femminili principali – gli estrogeni e i progestinici – e i follicoli. Nonostante sia una condizione normale, le donne vanno incontro ad una serie di cambiamenti: psicologici, morfologici, sessuali e metabolici che, in alcuni casi, possono anche aggravarsi in patologie. La menopausa può essere precoce – anticipata da stress, ad esempio – o tardiva. Ma qual è la sintomatologia esatta ad essa legata? Da cosa derivano e quali sono le conseguenze della menopausa? Scopriamo di più in merito.

Cos’è la menopausa

La menopausa non è una patologia, ma è quel periodo nella vita di una donna in cui cessa la funzione follicolare ovarica, che comporta la fine definitiva del ciclo mestruale: ciò pone fine anche all’attività riproduttiva e, dunque, prevede l’impossibilità di concepire un figlio. Durante il periodo della menopausa, anche gli ormoni sessuali femminili normalmente prodotti dall’organismo presentano un calo: sono, soprattutto, estrogeni e progestinici a diminuire e a determinare l’inizio dei tipici sintomi della menopausa.

Come accennato, tutto gira intorno al brusco e radicale cambiamento della situazione ormonale: la mancanza degli estrogeni è la causa di tutti quegli effetti che si verificano durante la menopausa, in quanto questa famiglia di ormoni agisce, in modo diretto e indiretto, a livello di quasi tutti gli organi. I cambiamenti dei livelli ormonali provocano varie alterazioni, come disturbi vasomotori, psicologici, irregolarità mestruale, patologie cardiovascolari, disturbi a carico delle ossa, cambiamenti a livello tissutale e degli organi genitali.

Il momento in cui tutto ciò avviene varia da donna a donna. In linea generale, la comparsa della menopausa avviene tra i 45 e i 55 anni di età: questa può, però, verificarsi prima dei 40 anni, come menopausa precoce o dopo i 55 anni, come menopausa tardiva. È bene, inoltre, puntualizzare che, prima che abbia inizio la menopausa vera e propria, si verifica un periodo di transizione detto “premenopausa”, in cui il ciclo mestruale non scompare del tutto ed è irregolare: per essere in menopausa, occorre, infatti, che vi sia un’assenza di flusso mestruale per almeno 1 anno consecutivo.

La premenopausa

La premenopausa, ovvero la fase precedente al verificarsi della menopausa, può durare da pochi mesi a 10 anni. Come si manifesta la premenopausa? I suoi sintomi e i disturbi possono variare da soggetto a soggetto e includere ciclo mestruale irregolare, vampate di calore, aumento di peso, depressione, secchezza vaginale, ansia, stress e stanchezza. In questo periodo, la donna che desidera una gravidanza può restare, in ogni caso, incinta: il corpo continua, infatti, a secernere gli ormoni sessuali. Le cause della premenopausa sono del tutto naturali e tale fenomeno può avere inizio tra i 40 e i 50 anni di età in media, ma è possibile che si manifesti anche dopo i 35 anni.

La menopausa precoce

Con il termine “menopausa precoce” ci si riferisce alla fine del ciclo mestruale e del periodo fertile di una donna che avviene in anticipo, ovvero al di sotto dei 40 anni di età: ciò può essere dovuto a fattori genetici, malattie o simili. Tale fenomeno interessa circa l’1-3 per cento delle donne italiane che si trovano in età riproduttiva. La sintomatologia della menopausa precoce può includere la fine improvvisa del ciclo mestruale, mestruazioni irregolari, secchezza vaginale, dolori durante i rapporti sessuali, vampate di calore, tachicardia o palpitazioni e sbalzi di umore.

Le cause della menopausa precoce non sempre possono essere identificate, ma le possibili motivazioni includono anomalie ereditarie e genetiche – come quelle nel sistema immunitario – o alcune terapie farmacologiche, come la chemioterapia o la radioterapia. Anche uno stile di vita non sano può anticipare l’età della menopausa.

La menopausa tardiva

Si parla di “menopausa tardiva” quando una donna va in menopausa dopo i 55 anni di età: normalmente – ricordiamo – questa sopraggiunge tra i 45 e i 55 anni. I sintomi della menopausa tardiva sono gli stessi della menopausa: non vi sono, infatti, differenze sostanziali e vi saranno, dunque, vampate di calore, sudorazione notturna, diminuzione del desiderio sessuale, irritabilità e secchezza della pelle.

Tra i rischi e le conseguenze della menopausa tardiva, c’è la comparsa di tumori: oltre alla possibile osteoporosi e alle patologie cardiovascolari, infatti, le donne in menopausa sono più esposte al tumore al seno, ai fibromi, al cancro all’utero e a neoplasie maligne varie. Importante è, quindi, la prevenzione, così come le visite mediche periodiche per diagnosticare in tempo eventuali patologie.

I sintomi e le conseguenze

I sintomi iniziali e le conseguenze della menopausa, in tutte le sue forme, sono diverse e possono includere:

Le vampate di calore

Le vampate di calore sono uno dei sintomi più temuti della menopausa: queste sono caratterizzate da sudorazione, brividi e da una sensazione di calore, che si propaga dal torace fino a viso e collo, provocando un innalzamento della temperatura cutanea.

L’osteoporosi

Da non dimenticare che la perdita di densità minerale ossea è caratteristica del periodo menopausale e che questa può condurre alla comparsa di osteoporosi, quando non diagnosticata e trattata tempestivamente. L’osteoporosi, in menopausa e non, è una patologia che attacca le ossa rendendole fragili: queste rischiano, quindi, di fratturarsi al minimo trauma, in special modo nelle zone del femore, della colonna vertebrale e dei polsi. La perdita di densità minerale ossea è più veloce nei primi anni della menopausa, anche se prosegue per tutta la vita. Oltre alla menopausa, anche la carenza di calcio e di vitamina D e la sedentarietà possono agevolare la formazione dell’osteoporosi.

L’atrofia vulvo-vaginale

L’atrofia vulvo-vaginale interessa circa una donna su due e fa la sua comparsa proprio durante la menopausa: questa consiste nella degenerazione tissutale dell’apparato riproduttivo della donna e rappresenta una delle conseguenze più diffuse della diminuzione di estrogeni nell’organismo. I sintomi dell’atrofia vulvo-vaginale si manifestano durante i rapporti sessuali e con secchezza vaginale, prurito vaginale, bruciore intimo e perdite di sangue.

L’incontinenza urinaria

L’incontinenza urinaria in menopausa è l’impossibilità di trattenere la pipì e, dunque, si tratta della fuoriuscita incontrollata di urina: tale disturbo è provocato dall’indebolimento e dalla perdita di elasticità dei muscoli del pavimento pelvico, oltre che dal calo di estrogeni.

La secchezza vaginale

La secchezza vaginale in menopausa è un disturbo che colpisce i genitali femminili, in special modo durante il periodo della menopausa e può rappresentare un campanello di allarme dell’atrofia vaginale. Questo disturbo può rendere difficile il normale svolgimento della vita quotidiana, oltre che i rapporti sessuali e può essere caratterizzata da irritazione, bruciore, prurito e dolore.

I rapporti dolorosi

I rapporti dolorosi in menopausa non sono rari: i dolori avvertiti all’interno della vagina possono essere causati dalla secchezza vaginale provocata dai cambiamenti ormonali, oppure anche da altre patologie legate alla menopausa come l’atrofia vulvo-vaginale. Ad ogni modo, ciò è dovuto, soprattutto, dalla mancanza di un’adeguata lubrificazione a livello vaginale, che rende difficoltosa la penetrazione.

Le perdite di sangue

Le perdite di sangue in menopausa rappresentano una condizione abbastanza comune: questo fenomeno potrebbe rappresentare delle semplici mestruazioni che, con l’avvicinarsi della fine della fertilità, risultano poco abbondanti; in alternativa, potrebbe trattarsi di un semplice caso di spotting – perdite di sangue di colore marrone scuro – che possono comparire a distanza anche di 1 anno dall’ultima mestruazione.

Nel caso in cui, invece, le perdite siano di colore rosso vivo, è bene effettuare degli accertamenti, così da escludere la presenza di eventuali patologie, come i polipi endometriali: nella maggior parte dei casi, ad ogni modo, si tratta di disturbi di natura infiammatoria o che possono verificarsi dopo un rapporto sessuale in menopausa, a causa della secchezza vaginale.

La tachicardia e le palpitazioni

La tachicardia e le palpitazioni in menopausa possono essere abbastanza comuni, per via delle variazioni ormonali: generalmente, si manifestano come se il cuore saltasse un battito o come se questo battesse troppo velocemente o con troppa forza, soprattutto nella zona del torace, della gola e del collo. Le palpitazioni e la tachicardia possono verificarsi con una certa frequenza, anche in momenti inaspettati in cui ci si trova tranquilli.

L’ipertensione

L’ipertensione in menopausa è caratterizzata da alcuni valori superiori alla media, per via dei cambiamenti ormonali in atto: in generale, una persona soffre di ipertensione arteriosa quando i valori della pressione sono al di sopra dei 140-90 mmHg. I valori da prendere in considerazione sono la pressione massima (sistolica) e la pressione minima (diastolica).

In menopausa come sempre, è importante che i valori della pressione arteriosa si mantengano nei limiti, così da non destare preoccupazione per la salute. La tabella che segue mostra i valori in questione:

Pressione sanguignaValori
Pressione bassa pericolosainferiore a 50/33 mmHg
Pressione troppo bassainferiore a 60/40 mmHg
Pressione bassainferiore a 90/60 mmHg
Pressione arteriosa ottimaleinferiore a 115/75 mmHg
Pressione arteriosa accettabileinferiore a 130/85 mmHg
Pre-ipertensione130-139/85-89 mmHg
Ipertensione di stadio I140-159/90-99 mmHg
Ipertensione di stadio IIsuperiore a 160/100 mmHg

I sintomi dell’ipertensione in menopausa possono includere pressione alta, palpitazioni e tachicardia, vertigini e capogiri, tra le altre cose.

Il colesterolo

L’aumento del colesterolo in menopausa – quello cattivo – e la diminuzione di quello buono può rappresentare un problema e aumentare il rischio di malattie cardiovascolari. Per combattere l’aumento del colesterolo cattivo, è consigliabile seguire una dieta il più sana possibile, che includa molta frutta e verdura, tra cui alimenti come la soia e il trifoglio rosso, oltre che l’avena integrale, l’aglio e il tè verde.

Il metabolismo lento

Il metabolismo lento può essere una delle conseguenze della menopausa e ciò sempre a causa degli importanti cambiamenti ormonali di questo periodo. Occorre, quindi, prestare attenzione a ciò che si mangia, optando per alimenti che stimolino il funzionamento metabolico.

Quando si parla di metabolismo lento si intende il rallentamento delle funzioni necessarie per produrre l’energia utile all’organismo per svolgere le attività quotidiane. Per accelerare il metabolismo durante la menopausa, oltre ad una scelta consapevole degli alimenti, è importante cambiare le proprie abitudini, praticando della regolare attività fisica e dormendo almeno 8 ore a notte.

L’alimentazione

L’alimentazione in menopausa è molto importante per non aumentare di peso e migliorare anche la sintomatologia. La dieta per dimagrire in menopausa e non ingrassare prevede un’alimentazione naturale ed equilibrata. Ecco alcuni cibi da poter consumare, divisi per categoria:

  • Bevande: acqua, tisane, tè verde
  • Cereali: pane integrale, riso integrale, orzo integrale, avena, miglio
  • Legumi: soia, ceci, lenticchie, fagioli
  • Frutta fresca: ciliegie, melone, agrumi, avocado, fragole, uva
  • Frutta secca: noci, mandorle, nocciole
  • Verdura: asparagi, carciofi, cavolini di Bruxelles, spinaci, peperoni verdi, finocchio, piselli, prezzemolo, sedano, tarassaco, aglio
  • Semi: semi di lino, semi di zucca
  • Latticini: latte
  • Pesce: salmone, tonno, merluzzo, gamberetti, trota
  • Carne: tacchino
  • Altri alimenti: uova

L’alimentazione aiuta anche a contrastare alcuni dei sintomi della menopausa. Contro il mal di testa e l’insonnia, ad esempio, è possibile mangiare del pane integrale tostato. Contro il gonfiore e la ritenzione idrica, possono essere consumati alimenti dalle proprietà diuretiche, come gli asparagi, i carciofi, il sedano e il melone. Ovviamente, bere molta acqua e anche delle tisane è terapeutico.

Gli alimenti ricchi di L-arginina, di vitamina E, di antiossidanti e di potassio – come soia, ceci, avocado, uva e aglio – contrastano il calo di desiderio. I bioflavonoidi contenuti negli agrumi, nei peperoni verdi e nelle ciliegie migliorano sintomi come le vampate di calore, l’ansia e l’irritabilità. È importante garantire un corretto apporto di vitamine e sali minerali, grazie al consumo di frutta e verdura. Per evitare di prendere peso, evitate gli alimenti ricchi di sale e di zucchero, come i piatti pronti surgelati e le zuppe confezionate.

Le cause della menopausa

Le cause della menopausa sono del tutto naturali: si tratta di un periodo normale nella vita di una donna, in cui avviene la perdita della funzione follicolare ovarica e, di conseguenza, la fine dell’attività riproduttiva. Durante la menopausa, anche gli ormoni sessuali femminili subiscono un calo: si tratta, soprattutto, di estrogeni e progestinici che, diminuendo, determinano l’inizio dei tipici sintomi della menopausa. Secondo gli esperti, la riduzione dei livelli di estrogeni altererebbero il sistema nervoso centrale, in particolar modo il centro di termoregolazione.

Ormoni e menopausa

Il calo di ormoni in menopausa è ciò che determina l’inizio della sintomatologia tipica di questo delicato periodo per la donna.
Quando le ovaie smettono di condurre alla fine la maturazione dei follicoli, avviene una diminuzione dei livelli di estrogeni e la scomparsa della produzione di progesterone. È proprio in risposta a tale squilibrio che l’ipofisi aumenta sintesi e rilascio dell’ormone follicolostimolante o FSH e dell’ormone LH, i cui livelli risultano superiori alla norma. In menopausa, vi saranno, quindi, una totale mancanza di progesterone, un calo di estrogeni e livelli di LH ed FSH elevati.

La tabella che segue mostra i valori ormonali normali di riferimento:

OrmoniValori
Follicolostimolante (FSH)30-150 mUI/ml
Luteinizzante (LH)10,8-61,4 mUI/ml
EstradioloMinore di 20 mUI/ml
Estrone10-60 mUI/ml
Prolattina1,8-17,9 mUI/ml

La diagnosi

Alla comparsa dei sintomi, è consigliabile rivolgersi al medico e/o ginecologo che – tramite esami e analisi – potrà stabilire la corretta diagnosi ed un’eventuale terapia. Oltre alla visita medica e allo studio dei sintomi, potrebbe essere necessario effettuare ulteriori test per escludere o confermare la presenza di altre patologie: ad esempio, potrebbero essere utile il dosaggio ormonale per il monitoraggio dei livelli di ormoni femminili, così come la densitometria ossea per comprendere la densità minerale ossea, il pap-test e la mammografia.

I rimedi

Quali sono i rimedi per la menopausa? È possibile apportare alcune semplici modifiche nello stile di vita e quindi:

  1. Seguire una dieta sana: molta frutta e verdura, oltre che alimenti ricchi di calcio, fibre e antiossidanti sono la chiave contro i sintomi tipici della menopausa; evitate, invece, i cibi ricchi di grassi, zuccheri e fritti.
  2. Fare attività fisica: restate attivi per mantenere il peso forma e rafforzare ossa e muscoli.
  3. Evitare le cattive abitudini: andranno evitati il fumo, l’alcol e la caffeina in eccesso.

In alcuni casi, il medico potrebbe prescrivere degli integratori di vitamine e sali minerali o alcuni farmaci come la pillola anticoncezionale, così come degli ansiolitici e antidepressivi contro gli sbalzi di umore.

La terapia ormonale sostitutiva prevede, invece, la somministrazione di estrogeni e progestinici, per cercare di compensare la diminuita produzione di ormoni nell’organismo. Il tipo di farmaci, la durata e la dose della cura dovrà essere decisa esclusivamente il medico.

I rimedi naturali

Alcuni rimedi naturali sono molto utili per contrastare i sintomi più fastidiosi della menopausa. Ad esempio, la passiflora e la melissa aiutano a dormire meglio e a ridurre lo stress, donando una sensazione di benessere. Mentre l’uva ursina e i mirtilli rossi proteggono la salute dell’apparato urinario dalle infezioni che, con il calo di estrogeni, possono colpire più frequentemente. La salvia, invece, è un ottimo alleato contro le vampate e la sudorazione notturna.

La prognosi

Infine, la prognosi dipenderà da determinati fattori, come la tempestività di intervento, l’età e lo stato di salute della paziente. Ad ogni modo, i risultati potranno riguardare solo la sintomatologia, in quanto è bene ricordare che si tratta di una condizione irreversibile e naturale dell’organismo.