Ogni anno in Italia sono oltre 1000 le persone che contraggono la meningite e circa una persona su due viene colpita da meningite meningococcica. Secondo i dati dell’Istituto Superiore di Sanità, la meningite meningococcica provoca la morte dell’8-14% dei pazienti colpiti. Il tasso di mortalità di alza al 50%, in assenza di cure adeguate. A livello mondiale, secondo i dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, ogni anno si verificano 500mila casi di meningite meningococcica, di cui circa 50mila letali. In occasione della Giornata Mondiale della Meningite, che cade ogni 24 aprile, scopriamo che cos’è esattamente la meningite, come si riconosce, come si cura e come si può prevenire.
Che cos’è
La meningite è un’infiammazione delle membrane (le meningi) che avvolgono il cervello e il midollo spinale. Insorge generalmente da una causa infettiva (come virus, batteri, funghi o miceti), ma esistono anche forme non infettive, ad esempio da farmaci o da neoplasia. La meningite virale è la forma più comune: solitamente non ha conseguenze gravi e si risolve nell’arco di 7-10 giorni. La forma batterica è più rara, ma estremamente pericolosa e può avere anche conseguenze letali.
Come si trasmette
La meningite si trasmette da persona a persona per via respiratoria, attraverso le goccioline di saliva, che possono essere disperse con tosse, con starnuti o parlando. Perché il contagio si verifichi, il contatto con la persona infetta deve essere stretto e prolungato. Infatti, la propagazione dell’agente patogeno generalmente non supera il raggio di due metri dalla fonte. Tuttavia, essere esposti a uno di questi patogeni non comporta necessariamente lo sviluppo della malattia: infatti, è frequente lo stato di portatore, cioè di individuo sano, senza alcuna sintomatologia e senza un aumentato rischio di sviluppare la malattia.
Quali sono i sintomi
Ma come si riconosce la meningite? I primi sintomi possono essere sonnolenza, cefalea, inappetenza. Dopo 2-3 giorni, tendenzialmente, i sintomi peggiorano e compaiono nausea, vomito, febbre, pallore e fotosensibilità. Altri segni tipici dell’infezione sono la rigidità della nuca e quella all’estensione della gamba. Nei neonati possono essere presenti pianto continuo, irritabilità, sonnolenza, scarso appetito. A volte si nota l’ingrossamento della testa, specialmente nei punti non ancora saldati completamente, ovvero le fontanelle. La meningite e la sepsi meningococca si possono anche presentare con forme fulminanti, con la comparsa improvvisa di petecchie, piccole macchie rossastre o violacee.
Come si cura
Il trattamento per curare la meningite deve essere tempestivo. La meningite batterica viene trattata con antibiotici, mentre, nel caso di meningiti virali, la terapia antibiotica non è appropriata, ma la malattia è meno grave e i sintomi si risolvono solitamente nell’arco di una settimana, senza necessità di alcuna terapia specifica.
Come si previene
La vaccinazione è lo strumento più efficace per prevenire la meningite batterica. In Italia sono disponibili diversi vaccini:
- il vaccino coniugato contro il meningococco di sierogruppo C (MenC): è il più frequentemente utilizzato e protegge solo dal sierogruppo C
- il vaccino coniugato tetravalente: protegge dai sierogruppi A, C, W e Y
- il vaccino contro il meningococco di sierogruppo B: protegge esclusivamente contro questo sierogruppo.
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