Articolo aggiornato il 2 Settembre 2009
In genere comunemente si crede che la memoria umana non sia in grado di cancellare volontariamente i ricordi negativi legati ad eventi che ci hanno procurato dolore. Eppure questa convinzione è in parte smentita da una ricerca pubblicata su “Science”, secondo la quale la nostra mente, se davvero lo desidera, può liberarsi dei ricordi spiacevoli spegnendoli.
E’ questa una teoria già sostenuta da Freud, che è stata soggetta nel corso del tempo ad un dibattito che ha lasciato aperte sempre molte ipotesi all’insegna della mancanza di accordo fra i diversi studiosi. La controversa questione potrebbe essere risolta grazie alla ricerca condotta da Brendan Eliot Depute e dai suo colleghi dell’Università del Colorado a Boulder.
I ricercatori hanno coinvolto 16 volontari, ai quali hanno mostrato 40 fotografie di volti, associando ad ogni foto un’immagine emotivamente forte. In una fase successiva dell’esperimento hanno mostrato ai soggetti solo le foto, chiedendo loro di richiamare o di non richiamare alla memoria l’immagine negativa associata. Durante queste operazioni veniva monitorata la loro attività cerebrale.
Si è visto che, cercando di ricordare, i soggetti hanno richiamato alla mente circa il 71% delle immagini. Cercando di dimenticare invece le immagini venivano ricordate solo nel 53% dei casi. Coloro che si sforzavano di dimenticare attivavano alcune regioni della corteccia prefrontale destra, mostrando minore attività in quelle aree del cervello che sono coinvolte nella registrazione delle emozioni, come la corteccia visiva, l’ippocampo e l’amigdala.
Immagine tratta da: ulisse.sissa.it