Secondo uno studio condotto dai ricercatori del Dipartimento di Neuroscienze e Neurotecnologie dell’Istituto italiano di Tecnologia emerge un ruolo fondamentale dell’acido ialuronico. Questa sostanza, che è il componente primario strutturale della matrice che circonda le cellule, è in grado, secondo le ultime ricerche, di regolare la plasticità sinaptica della memoria a breve e a lungo termine. Cosa si intende per plasticità sinaptica? E’ la capacità del cervello di adattarsi agli stimoli provenienti dall’esterno, è alla base della memoria a breve e lungo termine, e dipende dalla capacità delle connessioni tra neuroni di adattarsi in base al tipo di stimolo ricevuto.
In neuroscienze e in psicologia, la memoria è la capacità del cervello di conservare le informazioni. Le fasi principali nell’eleborazione della memoria sono:
-la codifica (l’elaborazione delle informazioni ricevute);
-l’immagazzinamento (la creazione di registrazioni permanenti delle informazioni codificate);
-il richiamo (recupero delle informazioni immagazzinate, in risposta a qualche sollecitazione).
Si possono classificare i tipi di memoria secondo due criteri: la persistenza del ricordo e il tipo di informazioni immagazzinate. L’acido ialuronico, conosciuto soprattutto nel campo delle bellezza, sembrerebbe che migliori la memoria in tutte queste fasi.
Tale lavoro di ricerca, pubblicato dal Prof. Alexander Dityatev, senior researcher del Dipartimento di Neuroscienze and Brain Technologies dell’Istituto italiano di Tecnologia, è stato realizzato grazie all’importante collaborazione internazionale dell’Istituto con altre famose strutture mondiali indirizzate alla ricerca neurologica, come: University College of London, Università di Amburgo, University of Washington e Rutgers University. Alcune delle maggiori università del mondo unite in una ricerca importantissima nel campo delle neuroscienze, studiando uno degli argomenti in parte ancora avvolti nel mistero.