Articolo aggiornato il 8 Luglio 2009
I processi che regolano la memoria umana sono estremamente affascinanti, perché nella loro complessità ci rendono capaci di svolgere azioni e di mettere in atto comportamenti che altrimenti non saremmo in grado di portare avanti. Si è sempre pensato che le informazioni apprese durante il giorno vengano consolidate e impresse nella nostra mente mentre noi dormiamo.
Una ricerca portata avanti in California è riuscita a dimostrare che i ricordi si consolidano anche quando siamo svegli. Nello studio, i cui risultati sono stati pubblicati su “Nature Neuroscience”, si afferma che in questo processo di consolidamento dei ricordi un ruolo di primo piano sarebbe svolto dall’ippocampo, che trasforma gli stimoli sensoriali a cui è soggetto in una sorta di “cassetti di memoria”.
La ricerca è riuscita a mettere in evidenza che alcuni topi assimilavano in dei momenti di pausa durante il giorno i ricordi legati alle esperienze che si erano verificate 20-30 minuti prima. In questo modo riuscivano ad integrare le informazioni apprese di recente con quelle del passato e questo processo si rivelava importante per far scegliere loro quale comportamento mettere in atto.
Le esperienze del passato quindi rimangono sempre attive e vengono riattivate in vari momenti nel corso della giornata, anche se nella nostra mente arrivano nuove informazioni. Tutto questo accade grazie all’ippocampo che fa in modo che gli stimoli sensoriali si depositino nella memoria a lungo termine. La ricerca coordinata da Loren Frank M. suggerisce l’eventuale possibilità di impedire la memorizzazione di ricordi legati ad eventi traumatici.
Immagine tratta da: www.zeusnews.it