Abbronzatura non vuol dire salute. Uno studio raccomanda di non portare in spiaggia i neonati fino sei mesi di età, neanche se sistemati al riparo dell’ombrellone. Per i neonati è sconsigliato anche l’uso di filtri solari. Sono queste le regole suggerite dall’IMI, Intergruppo Melanoma Italiano, per esporre i proprio figli ai raggi solari.
No ai neonati in spiaggia fino a 6 mesi di età
L’esposizione al sole per i neonati fino a sei mesi è vivamente sconsigliata, ma occorre cautela anche tra i sei mesi e un anno, meglio se durante le prime ore del mattino o nel tardo pomeriggio, quando il sole è più basso. Inoltre, si consiglia la protezione massima per i bambini, quindi Spf +50, ma è bene fare anche uso di magliette e altri indumenti protettivi, compresi gli occhiali da sole. “In ogni caso l’esposizione deve essere lenta e graduale, per un tempo limitato e sempre protetti“, spiega Ignazio Stanganelli, direttore della Skin Cancer Unit dell’ IRCCS Istituto Romagnolo per lo Studio dei Tumore.
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L’esposizione rischia di abbassare le difese
“Complice il lungo lockdown per la Covid 19 – afferma il presidente IMI Ignazio Stanganelli – con le prime giornate di caldo e bel tempo c’è più che mai la voglia di stare all’aria aperta. Ma non dobbiamo abbassare la guardia“. E aggiunge: “Se non si seguono le regole della corretta esposizione si rischia di abbassare le difese immunitarie”, con danni permanenti alle cellule. “E a farne le spese sono i più piccoli“, conclude Stanganelli.
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Aumentato l’uso di creme solari
Le scottature in età pediatrica sono uno dei fattori che predispongono allo sviluppo di melanoma, tumore maligno della pelle. Ma i dati parlano chiaro: il sole brucia ancora il 9,4% dei bambini. E non è tutto. Se, nel corso degli ultimi 15 anni, il consumo di creme solari è aumentato del 14,7% e dell’11,1% l’uso della maglietta ogni volta che si sta al sole, d’altra parte il cappello non viene considerato un mezzo di protezione, anzi è aumentato del 6,6% chi non lo usa mai.
Chi rischia di scottarsi più facilmente
I bambini con gli occhi chiari o castano/verde corrono un rischio lievemente più alto di bruciarsi al sole, ma l’eventualità cresce in modo significativo per chi ha più di 20 nei sulle braccia. Il dato raddoppia per chi ha una pelle molto chiara rispetto a chi ne ha una scura. “Per i bambini, è sempre consigliata la protezione massima, ma è bene fare anche uso di magliette e altri indumenti protettivi“, conclude Stanganelli.