Sembrava un fatto del tutto scontato, un matrimonio sbagliato, magari fallito, ha riflessi negativi sulla salute, al contrario un matrimonio felice fa star meglio o se ci si ammala, il calore della persona amata e il fatto di sapere di poter a propria volta trasmettere amore, fa superare al meglio la malattia. Sembrava un fatto empirico e invece a spiegare la cosa accorre la scienza grazie ad uno studio autorevole degli Archives of Internal Medicine che ha concluso come lo stress e l’ansia che nascono all’interno di una coppa in perenne conflitto si riverberino negativamente sulla salute fino ad attentare seriamente alla salute dell’apparato cardiovascolare.
D’altro canto, proprio uno studio antecedente a quest’ultimo, stavolta condotto da scienziati britannici, era addivenuto alla conclusione che single di sesso maschile andrebbero incontro ad infarti cardiaci in misura doppia rispetto ai corrispettivi uomini felicemente ammogliati. Questo era intuibile, l’uomo da solo tende ad organizzarsi in piena autonomia, senza il rispetto di quelle regole che, generalmente, vengono condivise con la partner e che poi sono regole di vita che si riflettono anche sull’alimentazione e sulla cura del proprio corpo per quanto attiene l’esercizio fisico.
Eppure questo studio che era durato ben 11 anni non aveva ancora palesato al meglio che all’interno del matrimonio si può morire eccome di accidenti cardiaci se le condizioni di coppia sono vissute con estrema conflittualità e senza arrivare alle estreme conseguenze, anche i ritardi di cicatrizzazione potrebbero essere causate dai conflitti di coppia vissuti all’interno di un menage familiare.
Lo studio è abbastanza argomentato e soprattutto completo, visto che si è svolto su ben 9.000 volontari e conferma come, indipendentemente dal matrimonio, le buone relazioni sociali oltre ad essere dei veri toccasana sono degli ottimi antidoti alla malattia. Certo, dei due sessi quelle più esposte ad ammalarsi per una crisi di coppia tirata negli anni sono le donne più degli uomini, così come parrebbe che soggetti di entrambi i sessi stavolta, che fondano l’intera propria esistenza sul matrimonio restando un po’ isolati dal resto degli altri interessi, laddove il matrimonio diventi l’unica ragione di vita, così come persone emarginate dalla società dove l’unione con un partner rappresenti l’unico appiglio della propria esistenza, nel momento in cui vedono fallire anche questo valore della loro vita, rischiano seriamente, se non quasi sicuramente, di ammalarsi.
La maggiore propensione della donna ad affidare al matrimonio la propria emotività la renderebbe più esposta dell’uomo comunque ad incorrere in situazioni spesso patologiche in qualche misura maggiore di quanto avvenga ai loro mariti, anche se c’è da considerare un altro aspetto; condizioni disagiate sociali ed economiche diventano un valore aggiunto nel determinare ed esporre il soggetto al rischio di ammalarsi.
Tutti riscontri questi che potranno indurre medici, psicologi e ricercatori in generale ad indirizzarsi verso quell’opera di prevenzione alla malattia al primo manifestarsi di quelle situazioni dove le probabilità che degenerino in uno stato patologico sono quasi certe di fronte a situazioni ambientali compromesse in soggetti ritenuti più vulnerabili di altri.
Matrimonio: un toccasana per la salute o una vera tomba?
Una vita sociale e dunque matrimoniale riuscita e felice aiuta a star bene, di contro un matrimonio fallito o infelice può essere fonte di apprensione, stress e ansia fino al rischio di incorrere in gravi malattie
