Articolo aggiornato il 14 Marzo 2022
Rifarsi il seno: come e quando farlo, e cosa succede dopo? Ci sono alcune domande importanti da porsi e altrettante risposte da sapere prima di entrare in sala operatoria per un intervento chirurgico come quello della mastoplastica additiva. Alcune servono a capire i motivi per cui, in certi casi, viene sconsigliato. Si tratta di una delle operazioni più diffuse nel mondo femminile, e ora scopriamo come funziona e quali sono passaggi chiave della chirurgia estetica per l’aumento del volume del seno.
Cos'è la mastoplastica additiva e quando rifarsi il seno
L’intervento di mastoplastica additiva è una procedura usata per modificare forma e volume delle ghiandole mammarie, ma è un intervento che si definisce al 100% innecessario. Per questo non c’è un “momento” tipicamente ideale per praticarlo, se non quello dettato dalla convinzione e dal desiderio delle pazienti.
Prima di sottoporsi all’operazione occorre effettuare studi pre-operatori come esami ematici, elettrocardiogramma con visita cardiologica, lastra del torace, ecografia mammaria e mammografia.
Come funziona la mastoplastica additiva
La mastoplastica additiva comporta l’introduzione di protesi mammarie da posizionarsi in una tasca preparata dal chirurgo. Quest’ultima può essere retroghiandolare (dietro la ghiandola e davanti il muscolo grande pettorale) o retromuscolare (dietro il muscolo grande pettorale), e la scelta dipende da fattori come il volume originario del seno. Si tratta di una decisione da definirsi insieme alla paziente.
La durata dell’intervento è compresa tra i 60 ed i 120 minuti, a seconda del caso specifico e di eventuali procedure associate (come la mastopessi, comunemente nota come “lifting del seno” e condotta al fine di migliorarne l’aspetto quando appare “cadente” in seguito a situazioni quali perdita di peso, gravidanza e allattamento).
Cosa succede dopo la mastoplastica additiva e chi può farla
Cosa succede dopo l’intervento al seno? Anzitutto è giusto chiarire che si tratta di un’operazione non particolarmente dolorosa, anche se molto dipende dalla soglia personale di dolore. Nei primi giorni che seguono l’operazione, vengono somministrati antidolorifici da ridurre gradualmente fino a completa sospensione, il seno assume una consistenza più morbida dopo alcuni mesi e i fastidi percepiti dalla paziente durano mediamente dai 3 ai 10 giorni nel post operatorio.
Tutti, in linea generale, possono sottoporsi all’intervento di mastoplastica additiva. I casi di comorbidità e patologie pregresse possono rappresentare una controindicazione all’operazione, ma si tratta di condizioni da valutare singolarmente, volta per volta.
Mastoplastica additiva: quali possibili complicazioni
Le complicazioni più importanti, da tenere in considerazione quando si affronta questo tipo di intervento, sono essenzialmente queste: la contrattura capsulare, la dislocazione della protesi e, in casi definiti assai più rari dalla medicina, l’infezione dell’impianto protesico.
Va infine ricordato che le pazienti che si sottopongono a questo tipo di intervento possono, nel giro di qualche settimana, riprendere tutte le attività quotidiane con regolarità.