Tenere sotto controllo i livelli di colesterolo nel sangue (in particolare quello “cattivo”, identificato con la sigla LDL) è importante per la salute. L’ipercolesterolemia è infatti legata a molte patologie, a partire da ictus e infarto. Alcune cattive abitudini possono influire notevolmente su questi valori: un recente studio, ad esempio, ha dimostrato in che modo mangiare tardi la sera o durante la notte influisca sul colesterolo.
Colesterolo, perché non dovremmo mangiare la notte
La ricerca condotta dalla National Yang-Ming University di Taipei (in Taiwan) ha preso in considerazione un campione di oltre 1.200 adulti. Nel corso dell’esperimento, i partecipanti hanno assunto un determinato apporto calorico equamente distribuito tra carboidrati, proteine e grassi. Per quanto riguarda l’orario dei pasti, sono state individuate sei fasce orarie: la mattina, la metà mattina, mezzogiorno, il pomeriggio, la sera e la notte. Nel corso delle tre settimane successive, i soggetti coinvolti hanno effettuato esami del sangue per verificare i livelli di trigliceridi, colesterolo HDL, colesterolo LDL e colesterolo totale.
Gli studiosi hanno quindi confrontato tali valori, evidenziando in che modo cambiavano sulla base della distribuzione delle calorie nelle varie fasce orarie. È emerso che consumare un maggior apporto calorico nelle ore serali e notturne aumenta i livelli di colesterolo LDL, quello considerato “cattivo”. In particolare, si è verificato un aumento medio di 0,94 mg/dl in coloro che hanno mangiato 100 kcal in più durante la notte. L’incremento è ancora più elevato (in media di 2,98 mg/dl) se tali calorie sono derivate totalmente da grassi.
Ciò spinge a ritenere che il metabolismo del colesterolo è influenzato dal tempo. Può quindi essere salutare consumare i propri pasti durante il giorno ed evitare le abbuffate serali, soprattutto con cibi ad elevato contenuto di grassi. L’ipercolesterolemia è infatti una condizione da tenere strettamente sotto controllo, dal momento che è un fattore di rischio per malattie cardiovascolari. Ma delle sane abitudini alimentari aiutano ad arginare il problema: ridurre il consumo di grassi saturi e di alcol è il primo passo per abbassare i livelli di colesterolo nel sangue.