Secondo gli psichiatri la mancanza di abbracci aumenta ansia e stress

La mancanza di abbracci e di contatto fisico con chi vogliamo bene aumenta i livelli di ansia e di stress. Si tratta di un malessere riconducibile alla cosiddetta "fame di pelle"

abbraccio
Foto Pexels / Andrea Piacquadio

Anche quest’anno le festività pasquali sono trascorse in solitudine, senza pranzi con amici e parenti e senza gite fuori porta. Ancora una volta quindi senza la possibilità di dare abbracci o stringere forte chi amiamo, con ripercussioni che si riflettono sul benessere psichico, soprattutto degli anziani e di tutti coloro che vivono da soli.

Secondo gli psichiatri si tratta di un malessere riconducibile al cosiddetto fenomeno della “fame di pelle”, documentato da vari studi scientifici. Il distanziamento sociale infatti priva del contatto fisico e dei gesti d’affetto. Vengono quindi meno gli scambi affettivi con gli amici e con i parenti non conviventi.

Abbracci importanti per sentirsi al sicuro

“Il contatto fisico è rassicurante, perché è la modalità più arcaica per farci sentire al sicuro. Inoltre il senso di sicurezza e di appagamento che provoca, innesca modificazioni neurochimiche positive come l’aumento della produzione di ossitocina, l’ormone dell’attaccamento che ha un effetto tranquillizzante”, spiegano Massimo di Giannatonio ed Enrico Zanalda, co-presidenti della Società Italiana di Psichiatria.

Gli effetti della carenza di abbracci in era Covid cominciano quindi a essere documentati. Infatti, uno studio in via di pubblicazione mostra che in America, solo nel primo mese di lockdown, si è venuta a creare una diffusa carenza di contatto fisico e abbracci che si è accompagnata a un sovraccarico di disturbi dell’umore (come depressione e ansia) e anche a un forte senso di affaticamento e disturbi del sonno.

Lo studio, condotto da Tiffany Field della Università di Miami in Florida, ha coinvolto 260 adulti, il 60% dei quali ha riferito la carenza di contatto fisico.

La mancanza di contatto fisico aumenta i livelli di depressione e solitudine

Inoltre, un altro lavoro appena pubblicato sulla rivista Social Psychiatry and Psychiatric Epidemiology e coordinato da Debby Herbenick della Indiana University School of Public Health-Bloomington, mostra che i livelli di depressione e solitudine durante la prima ondata dell’epidemia di Covid-19 sono risulati aumentati.

Soltanto coloro che sono riusciti a mantenere elevati livelli di contatto fisico e alti livelli di connessione sociale presentavano un miglior stato di salute mentale.

Massimo di Giannatonio ed Enrico Zanalda hanno sottolineato che le restrizioni sociali restano necessarie: “In questa fase è ancora impossibile assicurare ai nostri cari non conviventi i consueti gesti di affetto, ed è evidente che né le videochiamate, né i messaggi possono sostituire l’incontro reale tra due persone”.

Ci sono però accorgimenti che possiamo adottare per supplire alla carenza di contatto fisico, stimolando il tatto in altro modo” hanno continuato.Un bagno caldo per esempio ha un effetto calmante e rassicurante, toccare stoffe morbide e confortevoli come la seta o fare un massaggio ai piedi induce sensazioni piacevoli che fanno stare meglio.

Se attraverso il contatto di pelle con materiali gradevoli o caldi proviamo piacere, si può almeno in parte attenuare la mancanza della vicinanza reale ad altre persone”. Tuttavia, hanno concluso gli psichiatri, “il contatto fisico va cercato e praticato quando è possibile, per esempio con i familiari conviventi”.