Siamo soliti fare molta confusione su quei fastidi che spesso diventano veri e propri dolori alle articolazioni, di giorno, di notte, al risveglio mattutino e che finiscono anche con limitare le nostre giornate quando i fastidi diventano vere e proprie limitazioni nei movimenti fino a giungere all’inabilità e nei casi gravi all’invalidità permanente.
Parliamo di reumatismi per intenderci, ma correttamente dovremmo ascrivere tali problemi alle conseguenze di quelle che vengono rappresentate come malattie reumatiche.
Il problema del fastidio più o meno ricorrente ad un braccio, ad una mano o in qualsiasi distretto interessato dalle articolazioni non è soltanto rappresentato dalla difficoltà di movimento della parte del corpo chiamata in causa, stante anche il fatto che in questi casi una terapia mediante farmaci antinfiammatori di norma può risolvere almeno inizialmente il disturbo. Semmai il problema va inquadrato nell’ottica di una diagnosi dell’eventuale malattia che sta alla base dei disturbi che in certi casi possono divenire cronici limitando a volte anche irrimediabilmente i movimenti.
Basterebbe solo questo per bene intendere che di fronte ad un dolore ricorrente a una o diverse articolazioni, magari associati a febbre e spossatezza da parte del paziente, non è più possibile procrastinare sine die la visita da uno specialista, per lo più reumatologo, ai fini di far luce sull’eventuale malattia che stia determinando il corollario dei sintomi lamentati.
Mai come adesso infatti è possibile, grazie ai sofisticati metodi di indagine in possesso della moderna medicina, diagnosticare per tempo quelle che si ascrivono alle malattie autoimmuni che nelle malattie reumatiche trovano sempre di più il loro campo d’azione. Ci riferiamo a malattie quali l’artrite reumatoide, la psoriasi, le connettiviti, il lupus, ma ai fini dei sintomi lamentati dal paziente possiamo anche parlare di malattie quali la gotta,l’artrosi, il reumatismo articolare acuto. Insomma, una rosa di patologie spesso caratterizzate da una sequela di sintomi in comune che solo l’esperienza del clinico, suffragata dalle indagini strumentali e di laboratorio, è in grado di diagnosticare con certezza.
E che la diagnosi tempestiva sia quanto mai importante lo dimostra il fatto che alcune malattie reumatiche non si limitano solamente a palesarsi con sintomatologie dolorose e spesso penose per il paziente, non soltanto per la riduzione dei movimenti cui l’ammalato deve sottostare, ma anche per tutta la serie di conseguenze a volte drammatiche che in generale una malattia autoimmune, ad esempio, è capace di infliggere alla persona che ne soffra, un motivo quanto mai valido che giustifica i la tempestività della diagnosi.
E che le malattie reumatiche siano un problema sociale lo dimostra il fatto che “Secondo dati epidemiologici recenti, nella penisola sono colpiti oltre 5 milioni di persone, il 70 percento dei quali da artrosi, la più diffusa – precisa la dottoressa Marina Moscatelli, medico di famiglia, della Scuola di Formazione della Medicina di Famiglia della Regione Lazio – “Una ricerca canadese del 2006 ( pubblicata su Power J Rheumatol 33:4-5) ha dimostrato che le malattie reumatiche sono il secondo motivo di visita dopo le malattie cardiovascolari dal medico di base, unico referente nel 73 per cento dei casi. Un’altra quota di “sofferenti” consulta sempre e solo lo specialista, mentre altri passano dal reumatologo, all’immunologo, all’ortopedico o al fisiatra, non trovando mai una soluzione adeguata. Alcuni, infine, oscillano tra la medicina tradizionale e quella alternativa. mentre i più imprudenti si autogestiscono assumendo farmaci antiinfiammatori al bisogno”.
Conclusione, di fronte a sintomi ricorrenti quali gonfiori, dolori articolari, difficoltà a muoversi, spesso accompagnati o meno da sintomi riferiti decadimento generale della propria performance fisica, diviene indispensabile il ricorso al medico che da quel momento attuerà tutte le eventuali cure del caso.
Malattie reumatiche: indispensabile la diagnosi tempestiva
Il problema del fastidio più o meno ricorrente ad un braccio, ad una mano o in qualsiasi distretto interessato dalle articolazioni non è soltanto rappresentato dalla difficoltà di movimento della parte del corpo chiamata in causa, stante anche il fatto che in questi casi una terapia mediante farmaci antinfiammatori
