Il rischio di declinare verso una forma di sofferenza renale è quanto mai comune nelle persone anziane, affette o meno da una serie di multipatologie nel tempo andatesi a istaurare.
Stante la gravità che forme di sofferenza renale con rischio di insufficienza della funzionalità degli organi, si capisce bene che la diagnosi di una qualsiasi danno renale risulta fondamentale al fine di prevenire gli effetti nefasti di tali patologie, per lo più croniche e inguaribili, ma per lo meno v’è oggi la possibilità di controllare l’andamento di tali patologie per evitarne l’aggravamento.
Proprio in quest’ottica si muove l’ipotesi ritenuta quanto mai valida da parte dei medici di consigliare l’attività fisica quale contributo valido per opporsi al declino della funzionalità renale dell’anziano. Il tutto in particolar modo alla luce di un recente lavoro scientifico condotto su 4.011 pazienti sessantacinquenni partecipanti al Cardiovascular Health Study ( CHS ), sottoposti ad almeno due misurazioni della funzione renale nell’arco di 7 anni.
Il risultato è stato quello di assistere all’evidenza che nei soggetti appartenenti ai gruppi che più di altri si erano sottoposti ad esercizio fisico si assisteva ad un più basso rischio, quantificato nel 28%, del rapido declino dell’attività renale con il risultato che più alti livelli di attività fisica sono risultati associati a un più basso rischio di rapido declino della funzione renale tra gli anziani. ( Xagena2009 )
Robinson-Cohen C et al, Arch Intern Med 2009; 169: 2116-2123
Nefro2009
Malattie ranali: utile l'esercizio fisico negli anziani
Proprio in quest’ottica si muove l’ipotesi ritenuta quanto mai valida da parte dei medici di consigliare l’attività fisica quale contributo valido per opporsi al declino della funzionalità renale dell’anziano
