Le colpe dei padri e delle madri…. Potremmo iniziare così, indicando per colpa il modus operandi di quei genitori iperprotettivi nei confronti dei figli, capaci di limitare in loro la possibilità di sviluppo di quelle aree neuronali del cervello e dunque in grado di determinare malattie anche mentali una volta che i figli siano diventati adulti.
Secondo uno studio condotto da Kosuke Narita dell’università di Gunma in Giappone e pubblicato sulla rivista Progress in Neuro-Psychopharmacology and Biological Psychiatry tale situazione si determinerebbe a causa di un mancato sviluppo della materia grigia di quei soggetti i cui genitori siano stati eccessivamente iperprotettivi e che di conseguenza impedivano ai propri figli di sviluppare quelle doti di autonomia e indipendenza. Insomma, mettere i propri figli al riparo da ogni cosa, al riparo da ogni responsabilità, potrebbe voler significare limitare in lui la possibilità di crescere sviluppando la propria individualità e dunque impedendogli di operare delle scelte nella vita.
Una volta si riteneva che la mamma chioccia fosse solo responsabile di influire sul carattere dei propri figli, oggi si vede che è lo stesso cervello dei pargoli a soffrire di questa mancata formazione che è poi alla base delle scelte di vita degli adulti. Dagli studi fatti e dalle indagini Rem effettuate si sarebbe visto che quei ragazzi che avevano avuto genitori oppressivi mostravano uno sviluppo del cervello in parte anomalo, con una minore ampiezza della corteccia prefrontale dorsolaterale, così come avvenuto nei figli che non avevano goduto della presenza del padre. Tale fatto determinava in questi soggetti problematiche annesse a stati patologici mentali.
Malattie mentali: i genitori spesso la causa
Secondo uno studio condotto da Kosuke Narita dell’università di Gunma in Giappone e pubblicato sulla rivista Progress in Neuro-Psychopharmacology and Biological Psychiatry tale situazione si determinerebbe a causa di un mancato sviluppo della materia grigia di quei soggetti i cui genitori
