Le malattie croniche rappresentano un elemento da non trascurare in termini di incidenza che le patologie hanno sulla salute della nostra società. Secondo le ultime stime infatti nel nostro Paese sono 25 milioni le persone che soffrono di malattie croniche. Un dato che non può certo passare inosservato, se consideriamo che esse rappresentano il 45,6% della popolazione.
In particolare più di 7 milioni di Italiani devono fare i conti con malattie gravi, fra le quali possono essere annoverate il diabete, l’infarto, l’ictus, la bronchite cronica, il Parkinson, l’Alzheimer e i tumori. Nello specifico le donne sembrerebbero essere maggiormente colpite rispetto agli uomini, presentando spesso la presenza contemporanea di più malattie croniche. Se invece si va ad esaminare quali sono le cause che espongono al rischio di incorrere in queste malattie, ci si accorge che un posto di rilievo è occupato dall’artrosi, dall’artrite, dall’ipertensione e dalle allergie.
Questi dati spingono a considerare come ci sia la necessità di provvedere alla creazione e al potenziamento di forme assistenziali e terapeutiche che ben si adattano ad affrontare le situazioni di cronicità. C’è in sostanza il bisogno che la medicina sia più orientata verso queste forme di malattia. Tutto ciò è ancora più indispensabile, se teniamo presente che quello delle malattie croniche non è un problema che riguarda solo gli anziani, ma che in misura più contenuta riguarda anche i giovani.
Affrontare la questione delle malattie croniche vuol dire dover fare i conti anche con la disabilità e la mancanza di autosufficienza. In questo senso vanno valutate le possibilità assistenziali anche a domicilio.