Malattie autoimmuni: quali sono? Quali i sintomi, le cause e le cure? La definizione “malattie autoimmuni” comprende una serie di patologie, caratterizzate e scatenate da un’anomalia comune, una reazione imprevedibile e inspiegabile del sistema immunitario, che, invece di difendere l’organismo dalle aggressioni esterne, ne danneggia alcune parti o tessuti. Il sistema immunitario scatena le proprie difese contro il proprio organismo di appartenenza, mettendo in atto una sorta di “autoagressione“.
Quali sono
Le vittime prescelte dalle difese immunitarie possono essere di vario genere, l’autoaggressione può essere diretta verso le cellule del sangue, così come verso la pelle, i muscoli, le articolazioni o i tessuti che rivestono e compongono gli organi.
Numerose le malattie rare che rientrano nella definizione di patologie autoimmuni e che copiscono più del 6% della popolazione mondiale. Tra le più diffuse si possono ricordare il morbo di Crohn, caratterizzato da sanguinamento e infiammazione dell’intestino, l’artrite reumatoide, che vede il coinvolgimento delle articolazioni, la fibromialgia, dove i bersagli dell’attacco sono i muscoli, i tendini e i legamenti, il diabete di tipo 1, scatenato dalla distruzione delle cellule pancreatiche produttrici di insulina, e la sclerosi multipla, una malattia che interessa il sistema nervoso centrale.
Le cause
Purtroppo non esistono vere e proprie cause, responsabili certi da far salire sul banco degli imputati e da condannare senza appello. Tra i fattori implicati nell’insorgenza di queste patologie ci sono i fattori genetici e quelli ambientali: sembra essere l’interazione, complessa e fatta di dinamiche ancora in gran parte sconosciute, tra questi due fattori all’origine delle malattie autoimmuni.
I sintomi
Difficile fare un elenco completo ed esaustivo dei sintomi connessi a queste malattie. Ogni patologia autoimmune ha una serie di peculiarità e si manifesta con una sintomatologia propria e specifica. Tuttavia, è possibile individuare, a titolo indicativo, alcuni sintomi aspecifici, comuni alle malattie autoimmuni, come le vertigini, il malessere generale, l’irritabilità, il malumore, la stanchezza e la febbre.
Le cure
Purtroppo, di vera e propria cura o terapia non si può parlare. Le uniche opzioni terapeutiche disponibili, basate sull’utilizzo di farmaci, sono utili per la gestione della malattia cronica. L’approccio solitamente prevede la somministrazione di farmaci, che variano in base alla malattia autoimmune da trattare. Un obiettivo, invece, è comune a tutte le strategie terapeutiche scelte: contrastare la reazione del sistema immunitario, ma senza privarlo del suo potere difensivo, della sua capacità di reazione contro le vere minacce, l’aggressione da parte di agenti patogeni esterni, come virus e batteri.
Il morbo di Crohn
Il morbo di Crohn è una malattia infiammatoria cronica intestinale. I sintomi principali consistono nella diarrea, nella comparsa di dolori addominali, anche piuttosto forti. A volte si possono presentare anche la febbre e un dimagrimento causato dalla diminuzione dell’appetito o da un cattivo assorbimento dei nutrienti. Le stesse manifestazioni sintomatologiche sono tipiche della colite ulcerosa, una patologia molto simile. La cura del morbo di Crohn consiste nell’uso di alcuni farmaci, che nel tempo possono eliminare i sintomi e prevenire le complicanze. I medicinali più utilizzati sono la mesalazina, il cortisone, gli immunosoppressori e gli antibiotici. Ci sono poi dei farmaci di ultima generazione: quelli biologici, che svolgono un’azione antinfiammatoria.
Fondamentale è la dieta, specialmente per dare sollievo ai sintomi intestinali. E’ importante seguire un’alimentazione completa ed equilibrata. Alcuni pazienti possono trovare sollievo da una dieta più leggera e povera di fibre, evitando soprattutto gli alimenti piccanti. Fra chi è affetto dal morbo di Crohn è frequente l’intolleranza al lattosio, per cui è bene moderare l’assunzione di latte e latticini. Essenziale è l’assunzione di molti liquidi, per reintegrare le perdite dovute alla dissenteria.
L’artrite reumatoide
L’artrite reumatoide colpisce le articolazioni, facendole diventare doloranti e rigide. Nella maggior parte dei casi si tratta di una patologia cronica. Spesso può colpire diverse articolazioni nello stesso momento. Le persone colpite dalla patologia si sentono stanche o hanno la febbre. Le parti più colpite sono le dita, i polsi, i gomiti, le spalle, il collo, il femore e le ginocchia. Questa forma di artrite può anche attaccare gli organi interni, come il cuore, i muscoli, i vasi sanguigni e il sistema nervoso. I sintomi più evidenti sono il dolore continuo alle articolazioni e il gonfiore di queste ultime. Subentra poi la rigidità, che comporta problemi nel movimento.
E’ fondamentale praticare con regolarità esercizio fisico, usufruire di un sano riposo e utilizzare alcuni farmaci che possono alleviare il dolore e il gonfiore: paracetamolo e antinfiammatori non steroidei, come, ad esempio, l’ibuprofene. Il medico può consigliare anche farmaci antireumatici, dei medicinali specifici, che modificano l’andamento della malattia rallentando i danni alle articolazioni. Quando le altre terapie non hanno successo, si ricorre ai farmaci biologici. Fondamentali sono il controllo del peso e l’applicazione della borsa dell’acqua calda o del ghiaccio. Quando il danno è invalidante, si può ricorrere all’intervento chirurgico, soprattutto per riparare i danni al femore e alle ginocchia.
La fibromialgia
La fibromialgia è una sindrome che interessa le ossa e i muscoli, causando dolore e affaticamento. Ad essere colpiti sono soprattutto i muscoli e i tendini. La causa vera e propria è sconosciuta, ma si ipotizza che le ragioni di questa malattia siano legate a delle alterazioni a livello dei neurotrasmettitori, a disequilibri ormonali, ad alterazioni del sonno e allo stress. I sintomi principali sono costituiti dal dolore, che si può concentrare soprattutto sul collo, sulle spalle e sulle braccia oppure coinvolgere tutto il corpo.
I malati di fibromialgia provano un senso di stanchezza, sintomo che può nascondere anche una patologia seria, e hanno difficoltà nel dormire. Inoltre presentano cefalea ed emicrania, formicolio alle mani, difficoltà di concentrazione, scarsa attenzione, diminuzione della forza muscolare, rigidità nei movimenti, crampi notturni, contrazioni muscolari, difficoltà di equilibrio. Oltre alla terapia farmacologica è molto importante portare avanti una certa attività fisica. I medicinali più utilizzati sono il paracetamolo, gli antinfiammatori e gli antidolorifici.
Il diabete di tipo 1
Il diabete di tipo 1 si verifica quando il pancreas può non produrre l’insulina, quindi il glucosio non può entrare nelle cellule e si accumula nel sangue. I sintomi principali sono rappresentati dalla sete eccessiva, dalla necessità di una minzione frequente, da un senso di fame alterato, dal dimagrimento, dall’affaticamento, da cambiamenti che possono interessare la vista e dalla guarigione lenta dei tagli e delle infezioni. E’ importante riuscire a mantenere sotto controllo il livello degli zuccheri, con una terapia e una gestione della malattia, che variano a seconda del paziente.
Chi è affetto da diabete di tipo 1 deve modificare la propria dieta e deve assumere l’insulina, che può essere somministrata tramite iniezioni, necessarie diverse volte al giorno. E’ importante attenersi ad una dieta bilanciata, fare esercizio fisico, essere sempre informati sul proprio disturbo e soprattutto adeguarsi nella quantità degli alimenti assunti e nella frequenza dei pasti. Da limitare sono i carboidrati e i cibi ricchi di zuccheri. Per migliorare la propria qualità di vita e tenere sotto controllo il diabete, il medico potrà prescrivere dei farmaci, la cui somministrazione deve essere rispettata con cura.
La sclerosi multipla
La sclerosi multipla è una malattia infiammatoria cronica che colpisce il sistema nervoso centrale. E’ caratterizzata dal fatto che progressivamente si ha una degenerazione della mielina. Quest’ultima è una sostanza che riveste le fibre nervose e permette il passaggio dei segnali che dal cervello vanno agli organi e ai muscoli del corpo. A seconda della zona colpita, si hanno dei sintomi differenti. Le prime manifestazioni sintomatologiche sono rappresentate spesso dalla visione offuscata, dalla distorsione della percezione del colore, dalla cecità da un solo occhio, dalla debolezza muscolare e da difficoltà di coordinazione e di equilibrio. Comuni sono anche la spasticità, oltre che l’affaticamento.
Le persone affette da sclerosi multipla presentano anche parestesie (manifestazioni sensoriali anomale). Fra queste possiamo ricordare l’intorpidimento, il formicolio o la sensazione di essere punti. A volte si verifica una perdita di sensibilità. Possono comparire disturbi del linguaggio, tremori e vertigini. Frequenti sono i deficit cognitivi, a seconda dell’area cerebrale colpita. Non esiste una terapia per guarire da questa malattia, ma sono a disposizione dei trattamenti che possono modificare il decorso della patologia. E’ importante scegliere con il medico una terapia personalizzata, attraverso farmaci che possono essere somministrati per via orale o iniettati nel soggetto.