Un team di ricercatori dell’Università di Oxford, guidati dal dottor Simon Hay, zoologo, si sono messi sulle tracce del Plasmodium. Lo studio, pubblicato sul ‘Plos Neglected Tropical Disease’, ha evidenziato la mappa di distribuzione della parassitosi più diffusa al mondo. Secondo la ricerca sono 2,85 miliardi le persone che potrebbero ammalarsi di malaria. La mappa eseguita dai ricercatori, ha evidenziato che il 91% di queste persone risiede nell’Asia centrale e sud-orientale, il 5,5% negli Stati Uniti, e il 3,5% in Africa.
Perchè in Africa la percentuale delle persone a rischio è più bassa? Questo è dovuto all’assenza nella popolazione dell’antigene Duffy, mancanza che rende le persone refrattarie al parassita. Purtroppo però questo non diminuisce il rischio di infezione per le persone che si recano in questo Paese. La mappa è stata realizzata lavorando sui dati provenienti dai Paesi, nei quali la malattia è endemica, in più tenendo conto dei dati della temperatura, del grado di aridità, e del collegamento tra questi dati e la presenza di parassiti e di vettori, vale a dire la zanzara anofele.
Cos’è la malaria? Perché è così pericolosa? Il microrganismo agente della patologia è il Plasmodium. La malattia si manifesta in seguito alla puntura della femmina della zanzara Anopheles, che trasmette all’uomo il proprio parassita. All’interno dell’organismo, il parassita si modifica passando attraverso diversi stadi di sviluppo, riesce a oltrepassare le difese del sistema immunitario, infetta i globuli rossi e il fegato, sino a raggiungere una forma che riesce ad infettare un’altra zanzara, nel caso in cui quest’ultima pungesse la persona malata. Dopo circa due settimane il plasmodio è in grado di infettare un altro ospite. Assieme alla tubercolosi e all’ Aids, in questi anni la malaria è una delle principale emergenze sanitarie del pianeta.