Smart working: lo studio del Trinity College, vantaggi e svantaggi

Uno studio dell'università irlandese rivela che le tante ore passate in riunione via pc o telefono, potrebbero, in alcuni casi nei quali le chiamate via skype sono fondamentali, portare a fastidi alla gola

Stress da smart working
Foto Unsplash | Varun Gaba

Lo smart working è stato sperimentato per la prima volta quest’anno da moltissimi lavoratori, che ne hanno scoperto i tanti vantaggi, ma anche qualche svantaggio. Infatti, se ha portato alla riscoperta della comodità di casa e della non sempre necessaria presenza in ufficio, ha però rivelato la difficoltà di creare una postazione di lavoro funzionale e comoda, oltre che la tecnologia ci aiuta tanto ma non sempre può sostituire il contatto visivo e vocale che avviene da vivo.

Mal di schiena e della cervicale, stress e cattiva gestione del tempo sono solo alcuni dei fastidi riscontrati da molti lavoratori, ora però il Trinity College di Dublino segnala la crescita di un altro malanno dovuto dal lavoro a distanza: quello alla gola.

Smart working: sembrerebbero aumentare i problemi al tratto vocale

L’università irlandese ha svolto uno studio, pubblicato sul Journal of Voice, per indagare l’impatto delle tante ore passate in riunione telefonica o online sulla voce e sulla gola del lavoratori. Infatti, la distanza inevitabile dello smart working è stata parzialmente colmata da un contatto vocale costante, che alla lunga può però stressare l’apparato fonatorio.

Sui 1575 volontari intervistati, 516 hanno dichiarato di avere avuto problemi alla gola, lamentando infiammazioni e dolori, specialmente durante il lockdown. Un dato che assume particolare valore se si conta che l’86% ha affermato di non aver mai avuto problemi di questo tipo prima dell’introduzione dello smart working. A non aver avuto alcun problema durante il lavoro da casa è stato il 5%, mentre ha riscontrato una moderata sofferenza il 22% e lieve il 72%.

Un malessere non grave ma diffuso quindi: con l’introduzione del telelavoro nella quotidianità di milioni di lavoratori anche in futuro, bisogna fare delle valutazioni e capire cosa fare per garantire la salute di tutti nel lungo periodo. Infatti, il dottor Ciaran Kenny, uno degli esperti del Trinity College che ha partecipato allo studio, ha spiegato che a questo aumento significato dei problemi alla gola, dovrebbe spingere i datori di lavoro a riflettere su un’eventuale formazione specifica dei dipendenti, con programmi di igiene vocale. Trascurare la questione, potrebbe avere un impatto molto negativo sulla qualità della vita, sulle abilità comunicative e professionali.

Dallo studio si evince che chi è maggiormente soggetto a questi problemi è chi sfrutta meno le riunioni telematiche, preferendo probabilmente le telefonate tradizionali, ma lo studio è ancora agli albori.