Dopo Ema, anche Aifa dà l’ok al vaccino Pfizer per la fascia 12-15 anni

La possibilità di vaccinare anche i più giovani significa immunizzare gran parte della popolazione e ridurre le possibilità di diffusione anche a scuola

Pfizer
Foto Getty Images | Justin Tallis – Pool

Dopo quella dell’Ema e della Commissione Europea, è arrivata l’autorizzazione anche da parte dell’Agenzia italiana del farmaco per la somministrazione del vaccino Pfizer ai ragazzini di età compresa tra i 12 e i 15 anni, abbassando dunque la soglia dei potenziali vaccinati di 4 anni.

È stato riscontrato che gli effetti collaterali che possono verificarsi in alcuni casi in questa fascia d’età sono i medesimi dei maggiori di 16 anni, non notando alcuna differenza notevole. L’Aifa ha specificato che alla luce dei dati disponibili, il vaccino è totalmente efficace e sicuro anche tra i più giovani.

Ogni paese dell’Unione Europea, ha spiegato la commissaria Ue alla Salute Stella Kiyriakides, ora valuterà in autonomia se vaccinare anche la fascia degli adolescenti più giovani. L’Italia ovviamente parteciperà a questa campagna: dal 3 giugno saranno aperte le prenotazioni gli under 30 senza divisione in fasce d’età, allargando dunque fino ai nati nel 2009. Non sarà però obbligatorio, proprio come già accade per gli adulti, dunque, non ci sarà l’obbligatorietà nelle scuole come ha confermato il sottosegretario alla Salute Sileri.

Vaccinare i più giovani significa spegnere molti dei focolai scolastici e ridurre le possibilità di contagio inevitabili tra i più giovani che fanno maggiore vita comune e sociale, per questo è importante raggiungere in maniera capillare tutto il paese.

I pediatri si sono detti subito favorevoli allo Pfizer ai 12-15enni: Paolo Biasci, presidente della Federazione italiana medici pediatri, ha spiegato che se ogni medico riuscisse a fare 30 somministrazioni a settimana, sarebbero 120 adolescenti vaccinati in un mese contando che in media ogni pediatra ha in cura circa 200 teenager. Numeri altissimi che vanno di pari passo con una campagna vaccinale generale che viaggia sulle 500 mila dosi giornaliere, che a giugno è probabile diventino 700 mila.

Al momento, hanno ricevuto almeno una dose 23,2 milioni di italiani, cioè il 39% della popolazione, e nello specifico, l’85,3% degli over 70 è stato vaccinato