Articolo aggiornato il 3 Novembre 2023
Lussazione della mandibola: quali sono le cause e cosa fare? Con questo termine si indica la fuoriuscita dell’articolazione dalla sua sede naturale: i condili mandibolari fuoriescono dalle sede in cui di solito risiedono, che è costituita dalla fossa glenoidea. Tutto ciò comporta il venir meno dei rapporti anatomici nell’articolazione. In genere si distingue tra una lussazione propriamente detta, in cui gli elementi dell’articolazione perdono in modo permanente ogni contatto, e una sublussazione, in cui continua a sussistere un contatto, anche debole, fra i capi articolari.
Sintomi
Il sintomo più evidente della lussazione della mandibola è costituito dal dolore intenso, che può essere accompagnato dalla deformazione della bocca, che si presenta deviata lateralmente o in avanti. Generalmente i denti appaiono disallineati e il soggetto colpito dalla lussazione non riesce a serrarli e nemmeno a masticare. L’individuo prova mal di testa, una sensazione dolorosa all’orecchio e incontra difficoltà nel parlare. Le manifestazioni sintomatologiche sono così evidenti che, per la diagnosi, basta la constatazione visiva del medico. Soltanto in casi in cui si ha il dubbio si può fare ricorso all’artroscopia: si introduce nell’articolazione un catetere con una minuscola telecamera, per visualizzarne l’interno.
Cause
Fra le cause più comuni della lussazione della mandibola, ci sono i traumi. Si può trattare di un’apertura eccessiva della bocca o di trattamenti odontoiatrici che si prolungano nel tempo, le situazioni in cui i muscoli vengono sollecitati e sforzati troppo. Le lussazioni alla mandibola possono verificarsi anche per cause congenite, come, per esempio, accade nel caso in cui i legamenti che stabilizzano l’articolazione siano deboli dalla nascita. In queste situazioni un minimo sforzo può provocare la lussazione. Altre cause sono da individuare nelle infiammazioni che possono interessare l’articolazione. Gli stati infiammatori producono una riduzione del liquido sinoviale e, di conseguenza, degli attriti durante la masticazione. Fra i traumi violenti che stanno alla base della lussazione mandibolare, possiamo ricordare quelli provocati da incidenti o colpi particolarmente duri nella pratica di alcuni sport, come, per esempio, il pugilato.
Cosa fare
In alcuni casi la mandibola può ritornare spontaneamente nella sua sede naturale. In molte situazioni, però, bisogna intervenire manualmente, per ridurre la lussazione. Quando quest’ultima avviene con una certa frequenza, può rendersi necessario anche un intervento chirurgico. La riduzione manuale deve essere praticata da uno specialista e viene applicata, sedando leggermente il paziente. Si tratta della cosiddetta manovra di Nelaton: si posizionano i pollici sulle gengive e le altre dita all’esterno sotto i denti; si spinge poi la mandibola prima in basso e poi in avanti, fino a quando l’articolazione non ritorna in sede. L’intervento chirurgico viene eseguito in artroscopia, inserendo l’artroscopio per mezzo di una piccola incisione ai lati dell’orecchio. Con l’operazione si può sbloccare la mandibola, si può sostituire il liquido sinoviale e si può riparare la cartilagine.
Come si può prevenire la lussazione della mandibola
Purtroppo, se i legamenti che circondano la mascella sono allentati, la lussazione può continuare a verificarsi e se ci si trova in questa situazione, il modo migliore per evitare che la mandibola si sloghi troppo spesso è limitare la sua gamma di movimenti.
In questo caso, è bene posizionare il pugno sotto il mento quando si sbadiglia per evitare che la bocca si apra troppo, utilizzare un paradenti durante lo sport e le attività ricreative.
Se la dislocazione continua a essere un problema serio, rivolgetevi al vostro dentista o a uno specialista in odontoiatria per un trattamento chirurgico conservativo che possa aiutare a prevenire la ricomparsa del problema. In rari casi, alcune persone si fanno legare la mascella per un certo periodo di tempo, cosa che provoca un irrigidimento dei legamenti e ne limita il movimento. È probabile che, in caso di lussazione della mandibola, sia possibile rimetterla a posto con l’aiuto di un dentista o di un odontoiatra. La cosa migliore è mantenere la calma e prestare attenzione alle proprie abitudini per quanto riguarda il movimento della mascella.
Dolore alla mandibola, lussazione ma non solo
Naturalmente, non sempre il dolore alla mandibola è il frutto di una lussazione. E’ infatti utile ricordare che tutto ciò che si trova all’interno e intorno alla bocca è in qualche modo collegato, dai denti stessi all’articolazione temporo-mandibolare. I motivi per cui può insorgere il dolore alla mandibola sono molteplici e il problema potrebbe anche non riguardare la mandibola stessa!
Per esempio, una causa comune di dolore alla mandibola è il disturbo dell’articolazione temporo-mandibolare, un problema che può derivare da un trauma come una lesione sportiva, da un bruxismo prolungato (o digrignamento dei denti), dall’artrite o persino dalla genetica. Altre cause che abbiamo riscontrato per il dolore alla mandibola sono:
- cattivo allineamento della mandibola o dei denti (malocclusione)
- masticazione pesante
- infezione dentale
- stress o ansia
- infezione sinusale
- denti del giudizio impattati
- attacco di cuore, in particolare quando il dolore è localizzato su un lato del viso
- tumori o cisti.
Come noto, un dolore persistente e pulsante all’interno e intorno alla mascella è il sintomo più evidente di un dolore mascellare prolungato, ma può creare anche altre difficoltà. Un dolore minore alla mandibola, come quello causato dalla masticazione di qualcosa di duro, probabilmente svanisce rapidamente e non è motivo di preoccupazione. Un dolore lancinante che persiste per uno o due giorni è un motivo per rivolgersi al dentista, indipendentemente dal fatto che il dolore sia sordo o acuto. Il luogo in cui si avverte il dolore alla mandibola può variare a seconda della causa. Il dolore alla mascella può essere localizzato al lato destro o sinistro del viso: questo dolore localizzato alla mandibola può essere più frequente in seguito all’estrazione di un dente da quel lato, a causa di una grave carie o per l’imposizione dei denti del giudizio.
È anche possibile che il dolore alla mascella si diffonda fino alle orecchie, causando infiammazione e ulteriore dolore. Il dolore alla mandibola può anche diffondersi verso il collo. L’infiammazione in questa parte del viso può rendere scomode anche azioni semplici come girare la testa. Occorre dunque prestare attenzione ai segni di schiocco o scatto della mandibola o dell’articolazione temporo-mandibolare, che è il punto in cui la mascella si collega al cranio, sotto lo zigomo e vicino alle tempie.
Altri sintomi comuni che accompagnano il dolore alla mandibola sono:
- difficoltà a parlare, mangiare o masticare
- blocco della mandibola aperta o chiusa
- mal d’orecchio, mal di testa e gonfiore del viso
- linfonodi gonfi
- febbre.
Per trattare il dolore alla mandibola bisogna rivolgersi al dentista?
Se il dolore alla mandibola dura più di uno o due giorni, è sicuramente utile rivolgersi al dentista. Il professionista farà una serie di domande sulla gravità e sulla localizzazione del dolore, oltre che su eventuali altri sintomi che potreste avvertire. È importante pensare a dove si trova esattamente il dolore e a cosa si pensa possa causarlo, perché questo può aiutare il dentista a identificare il problema più rapidamente. Pensate inoltre se avete subito un trauma al viso di recente, se il dolore è localizzato in un’area specifica, quando è iniziato il dolore e se avete riscontrato altri sintomi, come il mal d’orecchio o il bruciore alla mandibola?
Dolore alla mandibola e bruxismo notturno
Spesso il dolore alla mandibola è il frutto del bruxismo notturno, ovvero l’abitudine a digrignare i denti durante il sonno. Un sintomo piuttosto chiaro che state avvertendo questo problema è il risveglio con denti e mascella doloranti: il continuo stringere i denti può esercitare una pressione su di essi, rendendoli teneri e doloranti per molto tempo dopo la cessazione della pressione esterna. Il dolore alla mandibola per il serramento dei denti può essere avvertito nell’osso come un dolore sordo, oppure nell’articolazione, doloroso o acuto, elettrico. Il più delle volte, però, il dolore si avverte nei muscoli della mascella, che sono doloranti e tesi. Ricordiamo che i muscoli della mandibola si estendono a tutta la zona del viso, fino alle tempie, per cui il dolore alla mandibola viene spesso descritto come dolore al viso. A volte le persone lo confondono con il dolore ai seni paranasali.
Ricordiamo però che il bruxismo notturno e, dunque, stringere e digrignare la mascella, non danneggia solo la mandibola ma mette sotto stress molti altri sistemi adiacenti, il che significa che ci si può svegliare con dolori in altre parti del corpo. Un mal di testa può essere causato direttamente dalla tensione della mandibola, perché i muscoli della mascella si estendono fino alle tempie. Ma potrebbe anche trattarsi di tensione nei muscoli partner che lavorano con la mascella. È inoltre importante sapere che il mal di testa mattutino è un sintomo comune dell’apnea notturna, quindi è necessario prendere sul serio questo sintomo e individuarne la vera causa. Anche i muscoli del collo lavorano con quelli della mandibola e sono comunemente sollecitati quando si stringe e si digrigna la mandibola.
Un altro sintomo tipico il dolore all’orecchio: non stupisce che a volte le persone riferiscano di un dolore all’orecchio, ma in realtà è l’articolazione della mandibola a soffrire, poiché è molto vicina all’orecchio. Altre volte potrebbe essere l’orecchio a soffrire. Oppure si possono verificare altri problemi legati all’orecchio, come acufeni (ronzio nelle orecchie) o vertigini.
Ricordiamo infine che esistono molte soluzioni potenziali al bruxismo notturno e che una valutazione odontoiatrica può aiutare a capire la causa esatta del digrignamento dei denti. Inoltre, può indicare il trattamento più adatto a voi.