Cause
Il sistema immunitario svolge un ruolo di fondamentale importanza nel nostro organismo, perché ha la capacità di riconoscere virus e batteri e di combatterli attraverso i globuli bianchi e gli anticorpi. In alcune situazioni, però, il sistema immunitario scambia alcune cellule dell’organismo per corpi estranei e le combatte, causando un processo di infiammazione e di lesione dei tessuti del corpo. E’ quello che succede nel caso del lupus, che si configura come una malattia autoimmune.
Gli anticorpi coinvolti in questo processo vengono chiamati auto-anticorpi, perché svolgono un’azione di contrasto nei confronti dell’organismo che li ha prodotti. Non si conoscono ancora con precisione le cause del lupus, ma si pensa che si possa trattare di un insieme di fattori, ambientali, ereditari e probabilmente ormonali. Il lupus in generale può interessare diverse aree dell’organismo, dalla pelle ai reni, dal cuore al cervello, dalle articolazioni ai polmoni.
Sintomi
Il lupus si presenta solitamente nei soggetti tra i 15 e i 45 anni di età, ma non si escludono i casi della malattia nel periodo dell’infanzia o in età adulta, dopo i 45 anni. I segni e i sintomi del lupus possono verificarsi improvvisamente o svilupparsi lentamente, possono essere lievi o gravi e possono essere temporanei o permanenti.
Essi variano a seconda degli organi interessati, ma i più comuni includono stanchezza e febbre, dolore alle articolazioni, rigidità e gonfiore, un’eruzione cutanea a forma di farfalla sul viso, mancanza di fiato, secchezza degli occhi, gonfiore delle ghiandole e alterazione dei valori ematici. Si possono verificare anche dolore al petto, aumento della sensibilità alla luce del sole, mal di testa, vertigini, caduta dei capelli, convulsioni e depressione.
Diagnosi
Non è sempre facile effettuare una diagnosi del lupus. Può servire anche molto tempo prima che il medico arrivi ad una diagnosi efficace. E’ importante, per facilitare la procedura, descrivere con precisione i problemi di salute che si riscontrano o che si sono riscontrati in passato. Il lupus può essere diagnosticato grazie ad un esame fisico e agli esami di laboratorio. Non c’è un singolo esame che permette di diagnosticare il lupus, ma alcuni metodi possono contribuire a mettere in evidenza il problema.
Lo specialista potrà invitare il paziente ad effettuare una biopsia della pelle o dei reni, nel caso in cui siano questi gli organi colpiti dalla malattia. In questo modo si raccolgono dei campioni di tessuto, che verranno analizzati successivamente in laboratorio. Possono essere effettuati altri esami per controllare la malattia, come l’emocromocitometrico completo, l’esame ematochimico e quello della velocità di sedimentazione degli eritrociti. Il medico potrebbe consigliare anche un esame per comprendere se è presente la sifilide, perché potrebbe verificarsi un falso positivo.
Terapia
Non esiste una terapia unica per il lupus, ma sono a disposizione diversi metodi per controllare i sintomi della malattia, in modo da permettere al paziente di condurre una vita serena. Attualmente i medici hanno numerose possibilità per effettuare una terapia adeguata in base allo stato di salute del paziente. Le cure, infatti, devono essere basate sull’età, sui sintomi e sullo stile di vita del soggetto, in modo da effettuare una prevenzione degli attacchi e rendere minime le possibilità di una complicazione.
Sono a disposizione diverse tipologie di farmaci per la cura del lupus. Possono essere utilizzati gli antinfiammatori non steroidei, per agire contro l’infiammazione, tenendo in considerazione anche gli effetti collaterali, come diarrea, ritenzione idrica e bruciore di stomaco. Quando si assumono questi medicinali è importante rimanere in contatto con lo specialista, perché in alcuni casi si può verificare una situazione di infiammazione al fegato e ai reni proprio quando si inizia la terapia con gli antinfiammatori.
Per la cura del lupus vengono utilizzati spesso anche gli antimalarici, che inizialmente venivano utilizzati solo per la terapia della malaria, ma che si rivelano utili anche contro il lupus. Questi farmaci possono essere usati anche insieme ad altri principi attivi, per contrastare i dolori articolari, le eruzioni cutanee e l’affaticamento.
Il medico comunque potrà prescrivere anche i corticosteroidi, dei farmaci che permettono di far scomparire velocemente l’infiammazione. Possono essere utilizzati farmaci da somministrare per via orale, tramite un’iniezione o creme che si applicano sulla pelle. Anche questi medicinali, però, potrebbero avere qualche effetto collaterale, come il gonfiore, l’aumento del peso e dell’appetito e gli sbalzi d’umore.
I corticosteroidi possono essere anche somministrati per un breve periodo di tempo in grandi quantità per endovena. In questo caso, in particolare, gli effetti collaterali sono meno probabili e non è necessario, rispetto alla terapia classica, provvedere a diminuire in modo graduale le dosi del medicinale. Con l’uso di corticosteroidi potrebbe essere opportuno assumere integratori di vitamina D e di calcio, che permettono di ridurre la possibilità di ammalarsi di osteoporosi.
Nel caso in cui la malattia colpisca il sistema nervoso centrale o i reni potrebbe essere utile la somministrazione di un farmaco immunosoppressore, che blocca la produzione di cellule immunitarie, inibendo l’azione del sistema immunitario. Anche in questo caso, i farmaci in questione possono essere assunti per via orale o per endovena. Questi medicinali presentano degli effetti collaterali, come vomito, nausea, caduta dei capelli, aumento del rischio di infezioni e incontinenza.
In certi casi anche la medicina alternativa o complementare può offrire benefici alle persone affette da lupus. I semi di lino, ad esempio, contengono un acido grasso chiamato acido alfa-linolenico che può diminuire l’infiammazione nel corpo e gli integratori di olio di pesce con omega-3 o ricchi dell’importante vitamina D3 sono indicati per dare sollievo immediato ai sintomi principali di questa patologia.