Lordosi lombare: sintomi, come curarla, esercizi da fare ed esercizi da evitare [FOTO]

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[videoplatform code=”1445413029032562740a507e47″] Lordosi lombare: vediamo quali sono i sintomi, come curarla, gli esercizi da fare e gli esercizi da evitare. E’ un’accentuazione delle curve lombari della colonna vertebrale, che esistono naturalmente. Una malformazione, la cui diagnosi può essere messa a punto attraverso una radiografia del rachide lombo-sacrale. Specialmente nei bambini la lordosi va trattata in maniera tempestiva, ricorrendo anche a sport come il nuoto e la ginnastica posturale, capaci di fare la differenza. Attraverso esercizi appositi è possibile correggere la lordosi. Si tratta di esercizi correttivi, che sono rivolti soprattutto a combattere la lordosi dorso lombare e il mal di schiena che ne può conseguire.

Sintomi

Nei casi più lievi la lordosi può anche non presentare sintomi specifici. Di solito il soggetto può provare un leggero fastidio, che è localizzato nella zona lombare. Questo fastidio si manifesta quando si mantiene per troppo tempo la posizione eretta. Nei casi più gravi, invece, possono comparire alcune manifestazioni sintomatologiche, con perdita di equilibrio e dolori vertebrali. Questi ultimi si manifestano soprattutto nei casi di accentuata cifosi dorsale e lordosi lombare, associate a sciatalgia.
La malformazione, oltre alla lordosi cervicale, può essere di tre tipi: a grande, a medio e a piccolo raggio. Nel primo caso la malformazione si estende fino alla parte lombo-sacrale, con il soggetto che presenta un’accentuazione della curvatura anche in posizione seduta. Nel secondo caso si ha un’accentuazione della curvatura e si genera, per compensazione, una manifestazione cifotica. Nella cifosi lombare a piccolo raggio, oltre ad un’accentuazione della curvatura del tratto lombare, si ha una cifosi estesa.
Le cause del problema possono cominciare ad agire nel loro sviluppo dalla pubertà: si può trattare di uno squilibrio nella lunghezza e nella forza dei muscoli, determinato per esempio dai muscoli dell’anca poco flessibili o dai tendini della rotula troppo deboli. La lordosi può essere causata anche da una mancata flessibilità dei muscoli della schiena nella parte bassa, dall’eccessivo grasso nella zona degli addominali o dalla gravidanza.

Come curarla

Le cure per la lordosi lombare consistono nel rafforzamento dei muscoli addominali e dei flessori dell’anca. Tutto ciò si ottiene mediante un’adeguata fisioterapia. La ginnastica posturale può essere veramente di grande aiuto, specialmente nel caso dei più piccoli. In questi casi, agendo in modo tempestivo, c’è la possibilità che la malformazione rientri.

Esercizi da fare

[secgalleria id=”311″] Gli esercizi fisici per la lordosi sono molto importanti, perché possono intervenire nel far rientrare la curvatura. Si possono fare tanti tipi di movimenti, anche quelli eseguiti con la palla gonfiabile. Quest’ultima si rivela essenziale, perché può rafforzare i muscoli della schiena. Si deve, però, stare attenti nel compiere delle iperestensioni, perché esse potrebbero rivelarsi anche controproducenti.
Fra gli esercizi che si possono eseguire possiamo ricordare quello chiamato “del cocchiere”. Ci si deve mettere seduti su una panca, quasi assumendo la posizione di riposo tipica dei cocchieri sulla cassetta della carrozza. Si mantiene una posizione accasciata della schiena, con le gambe un po’ divaricate e i gomiti poggiati sulle ginocchia. Le mani e le braccia vanno rilassate. Lo stesso discorso vale per la nuca e per il collo, perché lo sguardo deve essere rivolto verso il pavimento. Bisogna mantenere questa posizione per almeno 5 minuti: in questo modo la zona lombare è stimolata ad allungarsi spontaneamente.
Un altro esercizio che si può compiere consiste nel mettersi scalzi su un tappetino da ginnastica. Si piegano le gambe e si fa aderire il corpo sul pavimento, soprattutto la parte della schiena. Si trattiene il respiro e si mantiene la posizione per qualche secondo. In questo modo le vertebre risulteranno ben allineate.
Un altro esercizio utile implica di mettersi stesi a terra con le braccia alzate. Si sollevano le gambe fino al ginocchio, portandole a 90 gradi. Si mantiene la posizione per qualche secondo, mentre con la schiena non si compie alcun tipo di movimento, ma essa rimane ben aderente al suolo.
Per agire contro l’iperlordosi lombare, è possibile anche mettersi in posizione eretta, mettendo la schiena e il tronco ben aderenti alla parete. Si distanziano i piedi e ci si lascia scivolare verso il basso, piegando le ginocchia. La schiena deve rimanere appoggiata alla parete. Poi si ritorna nella posizione di partenza e si compie di nuovo lo stesso movimento.
In un altro esercizio si può utilizzare un tavolino basso con cuscino. Basta coricarsi sopra, lasciando che le braccia e le gambe penzolino verso il pavimento. Contemporaneamente la parte lombare della schiena sarà spinta verso l’alto proprio attraverso il cuscino.

Esercizi da evitare

Passiamo ad esaminare alcuni esercizi tipici, che invece dovrebbero essere evitati per non accentuare il problema della lordosi. Uno di questi è l’esercizio chiamato “sedia romana”. Ci si siede su una panca, si mettono i piedi sotto la sbarra di un fermo e si incrociano le braccia sul torace. Si inclina il busto all’indietro e si resta in questa posizione, fino a quando si sente una certa tensione nella zona degli addominali. Si oscilla lentamente avanti e indietro e si eseguono varie ripetizioni.
Allo stesso modo vanno evitati alcuni movimenti, come i sollevamenti delle gambe sulla panca, le flessioni delle ginocchia al petto seduti o alle parallele, le flessioni laterali del busto, gli affondi, gli slanci con cavi alle caviglie. Bisognerebbe evitare anche l’utilizzo della macchina per i polpacci con carico sulle spalle.
Un altro esercizio da evitare è quello chiamato “good morning”. Quest’ultimo consiste nell’assumere una posizione eretta, nell’impugnare un bilanciere da fissare nella parte superiore delle spalle. Poi ci si piega in avanti e si porta il tronco parallelo al pavimento, mantenendo la colonna vertebrale dritta, le ginocchia leggermente piegate e i piedi alla larghezza delle spalle.