Le cause
Le cause dello sbadiglio possono essere varie. Possiamo sbadigliare nei momenti che precedono il riposo, sui quali si riscontra l’influenza dei ritmi circadiani. Lo sbadiglio può arrivare anche in situazioni che hanno un preciso significato sociale o sessuale. Gli animali sbadigliano anche quando vogliono compiere un gesto di minaccia, come se volessero incutere timore all’avversario, facendo vedere i loro denti.
In passato si credeva che lo sbadiglio servisse ad aumentare la quantità di ossigeno nell’organismo, per rispondere ad un eccesso di anidride carbonica. Sarebbe quindi un modo per migliorare l’efficienza fisica? Alcuni studiosi vanno verso questa direzione, ritenendo che sarebbe un modo per mantenere costante la temperatura cerebrale.
Sulla stessa scia alcuni studiosi ritengono che lo sbadiglio possa essere un sistema per regolare la temperatura di tutto l’organismo. La ricerca scientifica si è orientata sul fatto che il tutto possa essere il riflesso messo a punto da alcuni neurotrasmettitori, i quali, agendo a livello cerebrale, sono in grado di influenzare le emozioni, l’umore e anche l’appetito. Da questo punto di vista si spiegherebbe come i ritmi circadiani possano influire sia durante che dopo un pasto.
In base ad altre teorie sbadigliare sarebbe un modo per comunicare apatia o potrebbe trattarsi di un’imitazione, le cui basi sono inconsce e che svolgerebbe un ruolo importante nell’apprendimento.
Perché è contagioso?
Dire che lo sbadiglio è contagioso non è una forma molto propria. Non si tratta di un contagio nel senso specifico del termine. Più che altro si dovrebbe parlare di emulazione involontaria. A spingerci a sbadigliare, in corrispondenza dello sbadiglio di un’altra persona, sarebbe il grado di empatia che si viene ad instaurare con essa. In effetti si sbadiglia più facilmente se si osserva lo sbadigliare di un soggetto conosciuto piuttosto che di un estraneo.
A regolare l’intensità e il tempo di reazione del riflesso neurologico di imitazione è proprio il livello di empatia che si ha nei confronti dell’altro.
Per comprendere meglio quanto questo tipo di empatia possa essere importante, dobbiamo risalire alle origini del nostro comportamento come animali sociali, quando i nostri antenati vivevano in branchi e quando il rapporto di vicinanza e di legame con gli altri membri del gruppo era fondamentale per garantire la sopravvivenza degli uomini.