Le liste di attesa per poter eseguire una visita medica sono sempre troppo lunghe nonostante le continue lamentele dei pazienti. Ecco perchè sempre di più ci si rivolge allo specialista pagando le prestazioni mediche, con tutte le conseguenze che ne derivano, soprattutto, in un periodo di crisi economica come quello che stiamo attraversando. Se pensiamo che la salute e poterla difendere è un diritto di tutte le persone, il fatto di dover attendere mesi o addirittura (in casi estremi) anche un anno, è un fatto veramente grave. Certe leggi sui diritti sulla salute dei cittadini sono solo scritte ma non messe in pratica ed è qui il punto della discussione. Attendere troppo tempo per poter eseguire una visita e quindi poter diagnosticare un disturbo e/o una patologia è pericoloso per la salute e la vita della persona. Questa situazione, in questo caso nel nostro Paese, è stata identificata da un recente sondaggio del Censis.
L’indagine condotta dal Censis
Di recente gli studiosi del Censis hanno condotto un’indagine sul motivo per cui gli italiani che si rivolgono agli specialisti pagando le visite sono sempre di più. Questi numeri trovano una conferma indiretta nelle segnalazioni fatte al Pit Salute del Tribunale dei diritti del malato-Cittadinanzattiva (che in autunno presenterà un ulteriore rapporto) dai pazienti. Negli ultimi sei anni almeno un italiano su cinque ha pagato di tasca propria gli accertamenti: si parla di un numero quasi triplicato. Per fare qualche esempio alcune pazienti per poter eseguire una mammografia dovevano attendere circa un anno, lo stesso per un intervento all’anca dopo aver eseguito una visita anestesiologica. Eppure per poter risolvere questi problemi il governo aveva varato nel novembre del 2010 un Piano nazionale sulle liste d’attesa dal 2010-2012. Attraverso questo documento si dovevano stabilire i limiti massimi dei tempi di attesa e i codici di priorità temporali, in base all’urgenza della visita. Ad esempio le visite oncologiche e cardiovascolari, sicuramente, avranno priorità rispetto ad altre. Inoltre, secondo il documento, nel caso in cui le Regioni o comunque le Aziende sanitarie non seguissero questo protocollo avrebbero perso i finanziamenti integrativi diretti al Fondo sanitario nazionale.
Le proposte per porre rimedio a questi problemi
Nonostante questo Piano nazionale varato dal governo molte Regioni non rispettano i tempi di attesa che risultano comunque sempre molto lunghi. Proprio per questo motivo gli esperti dell’Agenas (Agenzia servizi sanitari regionali), delle Regioni, e del Governo sono a lavoro per poter stilare e mettere a punto un nuovo Piano nazionale. Verranno migliorati i collegamenti tra ospedale e territorio cercando di valutare e poter rispettare le richieste e i tempi. Tutto questo sarà possibile anche con l’aiuto dei medici di base, in modo da poter evitare esami inutili e quindi tempi di attesa sempre più lunghi.