Linfoma tipo Non-Hodgkins: un vaccino potrebbe curarlo

Per giungere alla cura ci si orienterà sull’azione del vaccino direttamente a livello del codice genetico della cellula neoplastica andando a bersagliare un particolare gene col risultato che la cellula, dopo tale trattamento, morirebbe

Articolo aggiornato il 11 Maggio 2009

ricercatrice a lavoro
Ma chi l’ha detto che i vaccini servono solo a prevenire le malattie “ insegnando “ all’organismo a difendersi, esistono anche vaccini che le malattie le curano, un esempio? Il linfoma di tipo Non-Hodgkins, una malattia neoplastica del tessuto linfoide (linfociti T e B e loro precursori) , così come avrebbero stabilito un gruppo di ricercatori del Centro Internazionale di Ingegneria Genetica e Biotecnologia (ICGEB) di Trieste.
L’inizio della sperimentazione è iniziata il mese scorso, a guidare il team, Oscar Burrone, a capo del progetto e responsabile del Laboratorio di Immunologia Molecolare dell’ICGEB, e Mario Petrini, responsabile clinico della sperimentazione e Direttore della Divisione di Ematologia del Dipartimento di Oncologia dei Trapianti e Nuove Tecnologie in Medicina dell’Università di Pisa che ha dato vita alla prima sperimentazione clinica del vaccino sugli esseri umani.
 
Per giungere alla cura ci si orienterà sull’azione del vaccino direttamente a livello del codice genetico della cellula neoplastica andando a bersagliare un particolare gene col risultato che la cellula, dopo tale trattamento, morirebbe. Ma c’è un’altra importante caratteristica da tenere presente, il fatto che le cure effettuate con tale soluzione sarebbero quanto mai personalizzate al tipo di pazienti e relativo loro codice genetico, dunque un vaccino ad hoc per ognuno.
 
Dunque dopo gli animali adesso tocca all’uomo con un protocollo terapeutico che durerà sperimentalmente tre anni, un lasso di tempo più che sufficiente per capire l’efficacia del presidio medico farmacologico specifico e gli eventuali effetti collaterali che tali pazienti potrebbero nel frattempo subire. Il tutto nel confort del domicilio del paziente visto che il trattamento non richiede neanche ricovero e dove i medici che hanno in cura i pazienti potranno monitorare i vari stadi della malattia. Un ottimo sistema innovativo, quello del vaccino curativo nei casi di linfoma di tipo Non-Hodgkins che i ricercatori quanto prima sperano di impiegare quanto prima anche in altri tipi di tumore; ad esempio, quello della mammella.

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