Cos’è la leucoplachia? Quali sono i sintomi e le cause delle gengive bianche? Come curarsi? La leucoplachia è una condizione caratterizzata dalla formazione di macchie bianche sulle gengive, ma anche nella parte inferiore della bocca, all’interno delle guance e sulla lingua. Generalmente, la leucoplachia gengivale non rappresenta un problema ma, in alcuni casi, può costituire una condizione grave da non sottovalutare. Quando preoccuparsi? Cosa fare? Scopriamo di più sulla cura delle gengive.
Cos’è
La leucoplachia o leucoplachia gengivale è una condizione caratterizzata dalla comparsa di macchie bianche sulle gengive e di lesioni tipiche del cavo orale, nella parte inferiore della bocca, sulla lingua e all’interno delle guance: tali zone di colore bianco non possono essere asportate con facilità.
Generalmente, la leucoplachia ha cause sconosciute, ma possono esserci alcuni fattori di rischio – come l’uso di tabacco e di fumo – che pare ne favoriscano la comparsa.
La leucoplachia non è considerata una condizione pericolosa, ma non sempre è innocua e ci sono casi in cui potrebbe essere grave: la maggior parte delle macchie bianche in bocca sono benigne, ma possono esserci casi in cui queste rappresentano dei segnali precoci di cancro e di tumore alla bocca.
I sintomi
I sintomi della leucoplachia sono abbastanza caratteristici. La sintomatologia di questo disturbo può includere:
- Macchie bianche o grigie, le quali non possono essere rimosse;
- Bolle bianche;
- Aree indurite nella bocca;
- Gengive bianche e ruvide intorno ai denti;
- Afte;
- Aree irregolari;
- Dolore;
- Bruciore;
- Lesioni o macchie rosse o eritroplachia.
Spesso, le ulcere della bocca e nelle gengive bianche possono provocare dolore e bruciore.
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Quando preoccuparsi della leucoplachia? Questa dovrebbe destare un po’ di preoccupazione in caso di ferite alla bocca, che non guariscono entro 7-10 giorni.
Tali sintomi non vanno sottovalutati, perché potrebbero nascondere una condizione più grave: la leucoplachia non causa, infatti, danni irreversibili ai tessuti della bocca, ma tumori del cavo orale si formano spesso vicino alle zone di leucoplachia o le stesse possono mostrare dei cambiamenti cancerosi.
Le cause
Le cause della leucoplachia e delle gengive bianche sono sconosciute. Come anticipato prima, però, esistono alcuni fattori di rischio – come l’uso di tabacco e fumo, ma anche di alcol e di sostanze irritanti in bocca – che pare possano contribuire al manifestarsi del disturbo. Vediamo alcune delle possibili cause e fattori di rischio:
- Uso di tabacco;
- Consumo di alcol;
- Malattie sistemiche, come il diabete mellito, l’anemia sideropenica o disfunzioni epatiche;
- Reazioni allergiche;
- Traumi di lieve entità;
- Infezioni batteriche;
- HIV/AIDS.
Per quanto riguarda la leucoplachia pelosa, questa si presenta nelle persone in cui il sistema immunitario è indebolito da malattie – come l’HIV/AIDS – o dall’assunzione di alcuni farmaci. In questo caso, a causare il disturbo, è un’infezione provocata dal virus Epstein-Barr (EBV): una volta infettati, lo si resta per tutta la vita ma, generalmente, il virus è latente, pronto a riattivarsi in caso di sistema immunitario indebolito.
La diagnosi
Alla comparsa di segni e sintomatologia, è consigliabile rivolgersi al proprio dentista, in modo tale che – tramite una serie di analisi ed esami – sia possibile stabilire una diagnosi e la terapia più adatta al caso specifico.
Oltre alla visita medica e allo studio dei sintomi, potrebbe essere necessario eseguire ulteriori test di approfondimento per confermare o meno la presenza di altre malattie: ad esempio, la biopsia per esaminare un campione di tessuto.
Anche alla comparsa di gengive bianche in gravidanza, è necessario contattare tempestivamente il medico.
Come curarsi
Cosa fare in caso di leucoplachia e di gengive bianche? Come curarle? Sicuramente, vanno eliminati i fattori di rischio come l’uso di tabacco e di alcol ed è importante fare prevenzione, mangiando verdura e frutta fresca: questi alimenti sono, infatti, ricchi di antiossidanti – come il betacarotene – che riducono il rischio di leucoplachia.
Quando, invece, ciò non basta e sono presenti segni di tumore, il dentista può procedere con un intervento chirurgico per la rimozione delle zone colpite: ciò può essere fatto con bisturi, laser o una sonda che congela e distrugge le cellule tumorali.
È, inoltre, consigliabile effettuare delle visite di controllo, in quanto non sono rare le recidive.
Premettendo che non tutti i casi di leucoplachia pelosa necessitano di trattamento, questa può essere trattata con farmaci sistemici che impediscano al virus di replicarsi – senza eliminarlo dal corpo, però – o farmaci topici da applicare localmente per migliorare l’aspetto delle macchie.
La prognosi
Infine, la prognosi può dipendere da diversi fattori: dalla tempestività di intervento, dalla causa scatenante e dalla gravità della condizione, oltre che dalla forma di leucoplachia presente, dall’età e dallo stato di salute del paziente.
Ad ogni modo, non è raro che le forme lievi di leucoplachia regrediscano spontaneamente, ma per una buona prognosi è necessario effettuare regolari controlli medici.