La lotta ai tumori si fa sempre più mirata: oggi non solo si punta a scoprire la presenza di un cancro, ma anche a individuarne specifiche caratteristiche genetiche, con l’obiettivo di scoprire punti deboli precisi da poter trattare con farmaci mirati. Alcuni studi recenti si stanno concentrando in particolare sulla leucemia linfoblastica acuta. Si tratta della forma tumorale che riguarda quasi un terzo dei tumori dei bambini sotto i 15 anni, soprattutto quelli tra 2 e 5 anni. Un cancro che cresce rapidamente e colpisce le cellule linfoidi, uno dei due tipi principali di globuli bianchi (che normalmente ci difendono da virus e batteri), rendendo il malato estremamente vulnerabile alle infezioni, con conseguenze anche letali.
Un team di scienziati europei sta lavorando a uno specifico progetto sulla leucemia linfoblastica acuta delle cellule T e ha pubblicato i primi promettenti risultati sulla rivista scientifica Nature. Secondo questi ricercatori lo sviluppo del tumore è collegato alla mancanza di un gene, che si chiama PTPN2: quando questo gene è perfettamente funzionante, infatti, riesce a reprimere il tumore. Se, al contrario, non funziona a dovere, le cellule maligne crescono più velocemente e vivono più a lungo. I ricercatori, infatti, hanno scoperto nel corso della ricerca che il gene PTNP2 non era presente nel Dna delle cellule di alcuni pazienti affetti da leucemia.
Continuando la ricerca gli esperti sperano di individuare non solo i geni alla base della leucemia linfoblastica acuta delle cellule T, ma anche di scoprire le specifiche combinazioni che fanno progredire la malattia, questo per riuscire poi a sviluppare terapie mirate, in grado di agire su più obiettivi.
Immagine tratta da: Canale9.eu
Leucemia, scoperto un gene che la contrasta
Nuove speranze per cure mirate contro la leucemia: scoperto un gene che è in grado di contrastare le cellule tumorali la cui assenza, invece, è collegata a una maggiore proliferazione del cancro
