Leucemia linfatica cronica: approvato nuovo farmaco

Tale nuova molecola farmacologica si chiama rituximab, mentre il farmaco ha assunto il nome di Rituxan che agirebbe combinandosi con gli attuali fludarabina e ciclofosfamide che si opporrebbero alla malattia sia che questa sia stata già trattata con farmaci antineoplastici, sia nel caso in cui non sia stata mai suscettibile di cure

rituxan
V’è riposta tanta speranza al via libera che la Food and Drug Administration, l’organo di controllo dei farmaci e degli alimenti in USA all’immissione sul mercato di un nuovo farmaco prodotto da Roche e Biogen contro la leucemia linfatica cronica, anche se il farmaco aveva già evidenziato una notevole efficacia anche per il trattamento della sclerosi multipla recidivante-remittente (RRMS)
Tale nuova molecola farmacologica si chiama rituximab, mentre il farmaco ha assunto il nome di Rituxan che agirebbe combinandosi con gli attuali fludarabina e ciclofosfamide che si opporrebbero alla malattia sia che questa sia stata già trattata con farmaci antineoplastici, sia nel caso in cui non sia stata mai suscettibile di cure.
 
Insomma, pare di capire che il Rituxan agisce bene sia quando il tumore al sangue sia conosciuto da tempo e dunque trattato farmacologicamente, sia quando sia stata fatta una diagnosi della malattia e dunque si decida di agire per la prima volta con questo nuovo farmaco.
 
Interessante il parere di due autorevoli farmacologi della Roche, colosso farmaceutico mondiale, Hal Barron, chief medical officer che dichiara che “Rituxan più chemioterapia può ritardare la necessità di altri trattamenti perché aumenta significativamente il periodo di tempo senza che la malattia progredisca”, cui fa coro anche Greg Reyes, capo della R&S Oncologia di Biogen il quale completa il concetto sostenendo che, “questo nuovo via libera sottolinea ancora una volta l’importanza di questo anticorpo nei tumori ematologici”.
 
Si apre dunque una nuova frontiera nella lotta alla leucemia linfatica cronica, una malattia neoplastica dei linfociti B, una malattia definita cronica perché ha di norma un decorso molto lento,nella quasi totale asintomaticità per il paziente, con la conseguenza che questi può non accorgersi di essere ammalato, tant’è che molti continuano a svolgere una vita normale per molti anni, senza praticare alcuna cura.