Leucemia: curiamola senza chemioterapia, uno studio tutto italiano dice di sì!

E' frutto di una ricerca tutta italiana la terapia contro la leucemia che non si avvarrebbe più della chemioterapia; una grande speranza per i tanti pazienti che ogni anno si ammalano di questa malattia

Articolo aggiornato il 29 Giugno 2008

Ricercatore
La leucemia, la temibile neoplasia genericamente classificata come tumore del sangue, in passato ha sempre rappresentato una vera e propria minaccia serissima alla vita stessa degli ammalati. Adesso, pur rappresentando un’importante forma di preoccupazione per medici e pazienti, stante soprattutto quelle forme fulminanti e per la complessità della terapia da adottare e la risposta individuale che determina in ogni paziente, c’è da dire che la moderna scienza medica ha un approccio ben diverso con la malattia rispetto a quello che aveva anche solo dieci anni fa, ma oggi giunge una notizia che se dovesse essere confermata dai fatti nel tempo, farebbe tirare un grosso respiro di sollievo a circa un centinaio di persone che ogni anno si ammalano di leucemia linfoide acuta positiva al cromosoma Philadelfia.
Secondo ricercatori dell’Università La Sapienza di Roma, i pazienti affetti da questo tipo di leucemia potrebbero sconfiggere la malattia senza ricorrere alla chemioterapia secondo uno studio medico-scientifico presentato a Copenaghen durante il Congresso dell’Associazione europea di ematologia che ha attenzionato le sorti di 34 malati affetti dalla forma di leucemia indicata per i quali si è dimostrato come non fosse necessario il ricorso alla chemioterapia, fatto che fino a ieri era del tutto impensabile.
 
A sostituire la classica terapia antitumorale di un tempo, secondo gli studiosi, il ricorso a farmaci in grado di interferire sulla funzionalità delle molecole che originerebbero la malattia, tale farmaco sarebbe l’imatinib che sarebbe stati affiancato da un’altra molecola farmacologica quale il dasatinib. Insomma, il nuovo studio interverrebbe sulla malattia alla fonte, intervenendo sulla alterazione dei geni che avrebbero un ruolo fondamentale nel provocare questo tipo di leucemia.
 
Secondo il professore Foà che ha capitanato lo studio scientifico «Al momento della diagnosi siamo andati in cerca dell’alterazione genetica e quando l’abbiamo evidenziata li abbiamo trattati con il solo farmaco e il cortisone, senza chemioterapia. Tutti i pazienti hanno risposto e il 100% di essi è andato in remissione». Si tratta di un primo passo importante e che richiederà adesso ulteriori studi. Tuttavia, ha concluso, è il «primo studio al mondo di questo tipo in monoterapia» e «ha aperto una prospettiva per affrontare questa particolare forma di leucemia linfoide acuta senza chemioterapia».

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