Usare le lenti a contatto in spiaggia è una buona idea? Ecco i consigli per non mettere in pericolo gli occhi con mare, sabbia e sole.
Chi è abituato ad indossare le lenti a contatto non ci rinuncerà nemmeno al mare. D’altra parte, si tratta di un’alternativa comoda al portare gli occhiali che molti prendono in considerazione soprattutto per motivi estetici. In commercio ne esistono tantissime tipologie (rigide, morbide).
Anche al mare è possibile indossarle facendo attenzione sempre a scegliere quelle più adatte alle proprie esigenze. Il dottor Pietro Rosetta, responsabile di Oculistica di Humanitas di San Pio X dà qualche consiglio in merito.
I consigli dell’esperto per usare le lenti a contatto in spiaggia senza mettere in pericolo gli occhi
Le lenti a contatto servono a correggere i difetti come la miopia, l’ipermetropia e l’astigmatismo. Non vanno mai indossate per troppo tempo (più di 6-8 ore al giorno) per evitare di togliere alla cornea l’ossigeno esterno che le consente di respirare.

In spiaggia bisogna avere delle accortezze in più e fare attenzione alla sabbia e al mare. Con il vento infatti è facile che si possano sollevare delle particelle di sabbi, che potrebbero comportare delle microlesioni alla cornea, infilandosi sotto la lente. Anche tuffandosi per fare il bagno, è possibile che arrivino delle gocce di acqua salata sugli occhi che possono provocare disidratazione che altera la superficie corneale ma anche le caratteristiche e la composizione della lente a contatto.
Meglio quindi indossare gli occhialini per proteggere gli occhi. Stesso discorso in piscina: anche qui ci sono dei rischi come il cloro che ha un’azione irritante sulla congiuntiva e sulla superficie oculare. Quindi, anche in questo caso, spiega il dottore, è importante indossare gli occhialini. A questi, però, deve fare attenzione chi ha subito da poco interventi chirurgici agli occhi perché nel toglierli si può creare un effetto ventosa.
Quindi in spiaggia o in piscina si possono usare le lenti giornaliere usa e getta che vanno sostituite dopo il bagno. È meglio preferire questa tipologia perché durante il bagno si potrebbero perdere e ne viene compromessa la qualità a contatto con l’acqua salata o con il cloro. Se si opta per le lenti riutilizzabili, invece, fare attenzione alla loro disinfezione: «Le soluzioni uniche, ovvero quelle che contengono contemporaneamente sostanze in grado di provvedere alla pulizia, al risciacquo e alla disinfezione delle lenti vanno cambiate ogni volta che si le si ripongono nel contenitore porta lenti, il quale va ogni volta abbondantemente disinfettato”- spiega il dottore.
Infezioni e arrossamenti: i rischi a cui ci si espone in mare o in piscina
L’Acanthamoeba è un protozoo che si trova nelle acque ristagnanti e a volte in piscina quando la procedura di disinfezione delle acque non è adeguata. Avere le mani sporche e indossare le lenti a contatto, espone all’infezione indotta da questi protozoi. Se non c’è modo di indossare le lenti a contatto con le mani pulite, meglio evitare di metterle.

Se dopo aver indossato le lenti a contatto si nota un arrossamento sospetto, meglio evitare di indossarle ulteriormente per non avere complicazioni più gravi. Prima di tutto sottoporsi ad una visita oculista per un controllo perché, se si rimanda, ci possono essere anche danni permanenti. Alla visita, se possibile, portare la lente a contatto che ha irritato l’occhio così che il medico possa effettuare “un esame colturale non solo sulla superficie oculare ma anche sulla lente”.
In questo modo lo specialista avrà chiaro cosa ha causato l’infezione e potrà somministrare una terapia mirata. Quindi è possibile indossare le lenti a contatto in spiaggia o in piscina facendo attenzione, più del solito, all’igiene nell’indossarle e alle variabili sabbia e acqua salata o con cloro.