Cos’è
Cos’è la Leishmaniosi? Si tratta di una malattia infettiva potenzialmente grave, che colpisce soprattutto i cani, ma che può essere trasmessa anche all’uomo tramite la puntura dei Flebotomi – conosciuti anche come Pappataci – infetti: si tratta di insetti ematofagi di colore sabbia o giallo pallido simili a zanzare, ma più silenziosi e piccoli. I Flebotomi sono degli insetti pericolosi per gli animali, ma anche per l’essere umano e si trovano soprattutto nelle regioni con climi mediterranei e tropicali: questi insetti hanno, inoltre, attività stagionale – indicativamente, da aprile a ottobre – se non prima e oltre, a seconda delle temperature – e sono attivi durante le ore serali e notturne.
Le zone a rischio
Le zone a rischio sono, generalmente, quelle con i climi più caldi: in Europa, quindi, se ne trovano molte nelle zone mediterranee – Italia, Grecia, Spagna, Portogallo, Francia e Nord Africa – e meno in Germania e Belgio, ad esempio. La malattia è considerata endemica in Liguria, nelle isole e nelle regioni costiere del Centro-Sud Italia, ma alcune indagini epidemiologiche hanno evidenziato diversi focolai anche al Nord. Nel mondo, la malattia è diffusa anche in America Centrale, nel Sud America, in alcune parti dell’Asia e in Medio Oriente: ad esempio, in Messico, Afghanistan, India, Algeria, Nepal, Bangladesh, Iran, Iraq, Arabia Saudita, Siria, Brasile e Perù.
I sintomi
I sintomi della Leishmaniosi nel cane si manifestano con ingrossamento dei linfonodi – ovvero, linfoadenomegalia – lesioni cutanee – come ulcerazioni cutanee, alopecia periorbitale, dermatite esfoliativa, forfora o onicogrifosi, ovvero crescita abnorme e ispessimento delle unghie – lesioni oculari, formazione di noduli cutanei, uveite, febbre, splenomegalia, letargia, perdita di peso, diminuzione delle masse muscolari, dolori articolari, trombocitopenia, mucose pallide, anemia, diarrea, vomito, riduzione dell’appetito, zoppie, orecchie ispessite ed epistassi, ovvero la fuoriuscita di sangue dalle narici. Gli animali affetti da Leishmaniosi sviluppano glomerulonefrite: si tratta di un processo infiammatorio a carico dei reni che, nel medio-lungo periodo, porta alla comparsa di insufficienza renale cronica; malattia che può condurre alla morte. La Leishmaniosi può restare asintomatica per molto tempo: tende, infatti, a manifestarsi quando si abbassano le difese immunitarie. Ovviamente, non tutti i sintomi sono sempre presenti contemporaneamente nel cane; motivo per cui è di particolare importanza la prevenzione, che include esami del sangue specifici e periodici. Nell’uomo, può verificarsi con ferite, ulcere e lesioni alla pelle, inappetenza – per cui esistono alcune tisane da bere – rigonfiamento dei linfonodi, febbre, perdita di peso, anemia e disturbi agli organi interni, come la milza, il fegato e il midollo osseo.
L’incubazione
Il tempo di incubazione è molto lungo e variabile: può, infatti, andare dai sei mesi ai due anni.
Le cause
Quali sono le cause della Leishmaniosi? Questa grave malattia infettiva è causata dal protozoo Leishmania Infantum: la trasmissione della malattia avviene, infatti – come detto prima – tramite la puntura dei Flebotomi (Phlebotomus Perniciosus), conosciuti anche come Pappataci.
La trasmissione
Come anticipato prima, la trasmissione della Leishmaniosi avviene tramite la puntura di Flebotomi e i cani rappresentano il principale ospite per l’infezione, ma non è possibile che si verifichi il contagio diretto dal cane all’uomo o da uomo a uomo e da cane a cane: per veicolare la malattia è, infatti, necessario il Flebotomo. La malattia può diffondersi anche mediante trasfusione di sangue e uso di aghi infetti, oltre che per trasmissione congenita, ovvero da madre infetta a bambino o cucciolo.
La diagnosi
Alla comparsa di segni e sintomi, è necessario contattare immediatamente il medico che – tramite una serie di analisi ed esami – stabilirà la diagnosi e, dunque, la terapia da intraprendere il prima possibile. La tempestività è molto importante: prima la malattia viene scoperta e maggiori sono i risultati ottenuti. Occorre, però, fare attenzione ai falsi negativi: se il cane, infatti, non ha abbastanza leishmanie in circolazione, se è in fase di incubazione o se ha assunto del cortisone, gli esami potrebbero risultare negativi. Come fare, quindi? Oltre a ripetere il test più volte, è possibile ricorrere alla PCR, ovvero un esame che è in grado di evidenziare anche la presenza di pochissime leishmanie.
La cura
Quali sono i rimedi contro la Leishmaniosi? La cura della Leishmaniosi prevede l’utilizzo di farmaci leishmanicidi in grado di controllare un’infestazione protozoaria, oltre a una terapia sintomatica: non esistono, infatti, farmaci in grado di debellare i protozoi, ma è possibile solo controllare la malattia e i suoi sintomi. Naturalmente, particolarmente importante è la terapia renale a scopo preventivo. La terapia è, inoltre, lunga e, durante i primi giorni, potrebbe verificarsi un peggioramento dei sintomi: ciò è dovuto al fatto che le leishmanie muoiono e l’organismo può, inizialmente, risentirne. Nell’uomo, la Leishmaniosi cutanea spesso guarisce spontaneamente, ma possono volerci anni: è sempre bene contattare il proprio medico.
La prevenzione
Di fondamentale importanza è la prevenzione della Leishmaniosi: per proteggere i cani dall’attacco dei Flebotomi, occorre utilizzare un prodotto antiparassitario repellente adatto anche per contrastare l’attacco di pulci e zecche. È possibile intraprendere anche altre azioni preventive: ad esempio, ricorrere a un insetticida – che non sia dannoso per gli animali in casa – a zanzariere e all’uso di aria condizionata, quando possibile. Inoltre, sarebbe opportuno tenere dentro casa i cani durante le ore serali e la notte, quando i Flebotomi sono maggiormente attivi. Si consiglia, inoltre, di sottoporre il cane a esami sierologici, alla fine del periodo di maggiore esposizione, per verificare che non sia avvenuto il contagio. È sempre bene chiedere il consiglio del medico veterinario e mai agire senza un suo consulto.
Il vaccino
Per i cani, è disponibile un vaccino per la prevenzione della Leishmaniosi, ma questo non assicura una protezione del 100%; motivo per cui è necessario associare sempre gli antiparassitari e attuare altre misure preventive. Non è ancora noto, inoltre, se questo sia realmente efficace nel medio-lungo periodo.
La prognosi
Infine, la prognosi non è pessima, se la malattia viene scoperta per tempo: si tratta, infatti, di una malattia letale ed è di fondamentale importanza agire correttamente e il prima possibile. La guarigione dipenderà dalla velocità di intervento e dal tipo di terapia, oltre che dall’età e dallo stato di salute del malato.