La terapia comportamentale viene spesso usata con successo per combattere l’obesità e gli effetti, a quanto pare, non si fermerebbero al soggetto coinvolto nella terapia, ma sarebbe tutta la famiglia a trarre beneficio da questo tipo di terapia, che si basa sulle motivazioni psicologiche volte a far cambiare stile di vita e giungere così ad un adeguato dimagrimento. Sembra che la perdita dei chili di troppo coinvolga tutta la famiglia, facendo perdere a ciascuno dei familiari circa 3 chili. La scoperta è di alcuni studiosi dell’Università di Bologna.
Giulio Marchesini, a capo della ricerca, ha spiegato: “Effettuare una spesa più oculata riducendo l’acquisto di alimenti “tentatori” ricchi in zuccheri e grassi, l’adozione di metodi di preparazione dei pasti più sani e la possibilità di ottenere compagnia nell’iniziare e mantenere attività fisica, ad esempio camminando insieme rappresentano i principali motori del cambiamento benefico che dal paziente si estende a tutta la famiglia.”
Una buona notizia quindi, visto che l’obesità è in aumento in Europa. Non bisognerebbe abbassare la guardia sull’obesità, la quale va considerata a tutti gli effetti una patologia. Gli esperti fanno notare che in Italia la terapia cognitivo – comportamentale contro l’obesità è una cura poco conosciuta.
Eppure l’obesità è una condizione che comporta anche la discriminazione, quindi affidarsi ad un’adeguata terapia è fondamentale.
Con la terapia comportamentale l’individuo impara a gestire lo stress, impara a rapportarsi in maniera corretta al cibo, evitando di mangiare per fame nervosa. Inoltre s’impara l’importanza dell’esercizio fisico e a comprendere meglio le esigenze del corpo.
Foto di axom.