Articolo aggiornato il 23 Marzo 2017
C’è chi si occupa di salvare vite, i medici, e chi di salvare la psiche, gli psicologi. Ma a volte anche i professionisti perdono la bussola e il confronto con se stessi può diventare impietoso. Succede al protagonista di In Treatment, Giovanni Mari, interpretato da Sergio Castellitto, che nell’ultima stagione della serie tv trasmessa su Sky Atlantic, si ritrova a fare i conti con i fantasmi del passato. Mettersi in discussione non è facile per nessuno, tantomeno per un professionista del suo calibro. Ed ecco che questioni di famiglia e casi professionali si intrecciano in una trama a dir poco avvincente.
La serie che ha portato la psicologia in televisione
In Treatment, produzione originale Sky realizzata da Wildside, di Lorenzo Mieli e Mario Gianani, ha già conquistato milioni di spettatori e l’ultima stagione, in onda dal 25 marzo su Sky Atlantic HD ogni sabato dalle 21:15, terrà il pubblico con il fiato in sospeso, immergendolo nella contorta psiche del protagonista e della sua città.
La serie, ritenuta la migliore versione internazionale del format israeliano “Be Tipul”, ha avuto il merito di portare la psicoanalisi in tv e già dalle prime due stagioni ha attirato l’attenzione della critica e del pubblico. Nell’ultima stagione conosceremo nuovi e interessanti personaggi: Margherita Buy nei panni di Rita, Domenico Diele nel ruolo di Padre Riccardo, Giulia Michelini che interpreta Bianca e Giovanna Mezzogiorno come Adele. Un cast d’eccezione sostenuto da sceneggiature altrettanto preziose e da una regia fondata sulla semplicità, in cui nulla è lasciato al caso perché la perfezione si cela nelle “sfumature”. Specialmente quando la trama si svolge in un unico ambiente, lo studio di Mari, luogo di incontro di vite invisibili.
La trama dell’ultima stagione
Può uno psicologo affermato perdere la bussola della propria vita? Apparentemente no… e invece. Capita al protagonista di In Treatment, Giovanni Mari, che nell’ultima stagione riprende l’attività psicoanalitica dopo una pausa di riflessione trascorsa in barca. Diverso dal Giovanni che era. Incapace suo malgrado di trovare un equilibrio e di liberarsi dai fantasmi del passato, primo fra tutti quello del padre affetto da morbo di Parkinson.
Ci penseranno alcuni incontri destabilizzanti come quello con Riccardo, sacerdote in crisi, o con Luca, adolescente omosessuale problematico, e con Bianca, giovane donna di estrazione sociale distante da quella di Mari, a costringerlo a un impietoso confronto con se stesso. E come spesso accade nei momenti di caos interiore le domande si accavallano in mente, bramose di risposte: verità religiosa e verità terapeutica possono convivere? Quali sono i limiti tra l’essere genitore e l’essere terapeuta? Si possono intrecciare “ponti terapeutici” con persone tanto distanti dal proprio background? A rincarare la dose di dubbi, ci pensa la giovane analista Adele Rasch, che aiuta Mari a mettere in discussione moltissime presunte certezze e ad aprire le porte a una nuova consapevolezza.
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