Articolo aggiornato il 3 Febbraio 2017
Un nuovo studio rivela che l’uomo aveva un osso nel pene, un dettaglio della sfera intima dei nostri progenitori, che li avvicinava agli altri primati. La ricerca è stata condotta dall’University College di Londra Anthropology, che ha pubblicato i risultati su Proceedings of the Royal Society B. Sulla rivista scientifica si mette in evidenza la funzione di questo osso, chiamato baculum, e si fa luce sulle motivazioni del perché non si sia conservato nella specie umana.
Il baculum avrebbe fatto la sua comparsa nei mammiferi tra i 145 e 95 milioni di anni fa e, secondo i dati forniti dagli esperti, la sua funzione era molto importante, perché avrebbe permesso ai maschi di prevalere nella lotta per l’accoppiamento con le femmine. A poco a poco, però, la sua funzione originaria sarebbe venuta meno. L’uomo, infatti, si è evoluto verso la monogamia, per cui non avrebbe avuto più motivo di conservare il baculum, visto che veniva progressivamente meno la necessità di lottare.
Gli studiosi hanno spiegato che scimpanzé e bonobo, per esempio, ancora oggi hanno un baculum, anche se in essi è molto piccolo, della lunghezza compresa tra i 6 e gli 8 millimetri. Ecco, quindi, la differenza con la specie umana, visto che il sistema di accoppiamento di questi altri primati è basato sulla poligamia ed esiste una competizione molto elevata tra i maschi della specie.
Nell’uomo la pressione evoluzionistica verso la conservazione del baculum non si è registrata e quindi il baculum è scomparso proprio per questo motivo. Già la mancanza di questo osso veniva riscontrata negli antenati diretti dei moderni esseri umani.