L’amicizia è importante a tutte le età, perché contribuisce a rendere le persone più felici, a prevenire le malattie e ad allungare la vita. Questo è quanto dimostrato da alcuni recenti studi, che hanno analizzato i rapporti di amicizia tra le persone in età avanzata, per esaminare quali fossero i vantaggi rispetto ai rapporti di parentela. I risultati sono straordinari: ancor più che la famiglia, sono gli amici a dare agli anziani felicità e salute.
Lo studio sulle amicizie in età avanzata
Mantenere o creare nuovi rapporti di amicizia per le persone anziane è un vero toccasana, per la salute e per l’umore. Lo dimostra un recente studio svolto dal team condotto dal ricercatore William Chopik, della University State of Michigan, pubblicato lo scorso mese di giugno 2017 sulla rivista Personal Relationships.
Il rapporto con gli amici e con i familiari
Lo studio si divide in due indagini distinte. La prima ha coinvolto oltre 280mila persone comprese in una fascia di età tra i 15 e i 99 anni, provenienti da circa 100 paesi diversi. A questo gruppo di individui è stato chiesto di dare un punteggio alla propria salute, alla soddisfazione nei riguardi della propria vita e alla propria felicità.
Sono poi stati analizzati i punteggi assegnati dai partecipanti all’importanza che essi danno ai rapporti con i familiari e a quelli con i propri amici, tenendo naturalmente conto di alcuni fattori di base come età, sesso, stato civile e educazione di coloro che sono stati sottoposti allo studio.
I risultati non lasciano spazio ad alcun dubbio: coloro che hanno assegnato un punteggio maggiore ai rapporti con gli amici mediamente godono di salute migliore e si ritengono più felici. La correlazione tra questi fattori è ancora più forte all’aumentare dell’età. In poche parole: avere forti amicizie, per le persone anziane, è un fattore predittivo di buona salute.
Ovviamente non sono da sottovalutare i rapporti familiari, ma questi possono essere anche una fonte di stress. Soprattutto perché nella definizione di familiare vengono inclusi non solo i figli e i coniugi, ma anche i parenti più lontani. “Gli amici rappresentano una scelta consapevole” – rivela Chopik. “Le relazioni familiari possono essere serie, negative e monotone”.
L’importanza di avere buoni amici
La seconda indagine si è invece basata sui dati di una ricerca americana condotta su un campione di più di 7mila persone over 50. In questo caso si è studiato il tipo di rapporto sviluppato dai soggetti con i loro amici, valutando poi il loro stato di salute nel corso degli anni.
L’obiettivo è quello di capire quanto sia importante la qualità degli amici che ci circondano. Anche qui, i risultati sono molto interessanti: chi ha sviluppato, nel corso degli anni, delle amicizie in grado di fornire aiuto e supporto, ha dimostrato di essere più felice e di avere meno problemi di salute.
Al contrario, tra coloro che hanno amici che si rivelano fonte di stress, il tasso di sviluppo di patologie croniche (quali diabete e cardiopatie) è molto più elevato. Avere amicizie di qualità dunque aiuta a prevenire diverse malattie e ad essere più sereni. Ma quali sono le amicizie che possono vantare questo tipo di benefici?
“Gli amici ci aiutano a prevenire la solitudine, ma spesso risulta difficile mantenerli nel corso della vita. Se un’amicizia ha superato questa prova, sappiamo che si tratta di un buon rapporto, cioè di una persona a cui rivolgersi per un aiuto o un consiglio, desiderata nella nostra vita” – spiega Chopik. Quindi è il tempo il fattore principale.
La vita sociale degli anziani
Ma non solo gli amici sono importanti in età avanzata. È l’intera rete sociale che si sviluppa attorno alle persone anziane ad avere influssi benefici sulla loro salute. Lo spiega efficacemente Rossella Liperoti, geriatra presso il Policlinico Universitario Agostino Gemelli di Roma.
“L’isolamento sociale è un fattore di rischio principale per un disturbo depressivo. Coltivare relazioni amicali, impegnarsi attivamente nel sociale, come nel volontariato o in attività ludiche, come andare al cinema o a teatro, rappresentano comportamenti che riducono il rischio di sviluppare un disturbo depressivo” – rivela la Liperoti.
E ancora, il coinvolgimento degli anziani nella vita sociale mantiene il loro livello cognitivo più elevato, poiché offre più opportunità di tenere il cervello in allenamento.