Si attende per oggi il via libera da parte dell’Ema per la somministrazione del vaccino Johnson & Johnson. L’Agenzia europea del farmaco dovrà esprimere un parere in merito ai possibili legami tra il vaccino Johnson & Johnson e casi molto rari di trombi sanguigni rilevati negli Stati Uniti. La conferenza stampa è prevista per oggi pomeriggio alle ore 17. Saranno presenti la direttrice dell’Ema, Emer Cooke, la presidente del Comitato di Sicurezza dell’Ema, Sabine Straus, il capo della task force per analisi dei dati e metodi, Peter Arlett.
Usa, 6 casi di trombosi su 7 milioni di vaccinati
Una settimana fa, il colosso farmaceutico aveva deciso di ritardare la consegna dei suoi vaccini monodose, dopo che la FDA Usa aveva raccomandato di sospendere la somministrazione, in attesa che venissero analizzati i 6 casi di trombosi individuati negli Stati Uniti, su circa 7 milioni di persone immunizzate con il medesimo vaccino. In seguito all’accaduto e su consiglio della stessa Johnson & Johnson, anche i governi europei hanno deciso di aspettare con l’avvio delle somministrazioni, in attesa delle linee guida dell’Ema.
Italia pronta a somministrare le dosi da domani
In attesa del via libera da parte dell’Ema, la struttura Commissariale per l’Emergenza è pronta ad assegnare nelle varie regioni, già da domani, le 184mila dosi, attualmente stoccate a Pratica di Mare. Ogni Regione dovrà rispettare un target di somministrazioni, da rispettare quotidianamente e nell’arco di una settimana, per tenere il ritmo della campagna vaccinale. Il commissario per l’emergenza Covid, Francesco Figliuolo, punta a un aumento progressivo del numero di somministrazioni, con l’obiettivo di raggiungere 500mila inoculazioni al giorno in tutto il Paese.
Johnson & Johnson, bloccata la produzione in uno stabilimento a Baltimora
La Food and Drug Administration degli Stati Uniti ha ordinato l’interruzione della produzione di vaccini Johnson&Johnson in uno stabilimento di Baltimora, dove lo scorso mese sono state compromesse circa 15 milioni di dosi. Lo stesso colosso farmaceutico aveva detto all’Afp di aver individuato un lotto di dosi, in uno stabilimento di Baltimora gestito da Emergent BioSolutions, “che non soddisfaceva gli standard di qualità”. Sul caso, la Johnson & Johnson ha avviato un’indagine interna.