Dal 15 maggio, chi arriverà sul suolo italiano da un paese europeo (compresi Gran Bretagna e Israele) potrebbe non doversi più sottoporre alla quarantena, ovviamente se vaccinato, guarito da almeno sei mesi o se negativo al test Covid. Si tratta di una prima riapertura e di un parziale ritorno alla normalità, per favorire soprattutto i viaggi e il turismo, settore che nel nostro paese ha accusato particolarmente la pandemia.
I ministri Di Maio e Speranza stanno cercando di trovare un accordo per gestire al meglio la situazione: da una parte il ministro degli Esteri sta lavorando con i paesi del G7 per incentivare le vacanze nel nostro paese, dall’altra quello della sanità che chiede prudenza, visto che il Covid non è ancora stato sconfitto. Infatti, si vorrebbe riaprire anche ai turisti statunitensi già a metà giugno per poi man mano allargare le maglie a tutto il mondo. Per esempio, si vorrebbero incentivare voli Covid free da e per Dubai, dove a ottobre si terrà l’Expo.
L’obiettivo è trovare il giusto equilibrio tra salute ed economia, poiché alcuni settori stanno soffrendo particolarmente e c’è la necessità di far tornare gli stranieri in Italia, da sempre meta per le vacanze molto amata e ambita, ma non si deve dimenticare la sicurezza.
Addio alla quarantena: dipende dal monitoraggio ISS
Tutto questo però dipenderà dal monitoraggio dell’Istituto Superiore di Sanità di venerdì 14 maggio, che mostrerà l’andamento della curva epidemiologica, che sostanzialmente dà il polso della situazione Covid post restrizioni del Decreto 26 aprile e della velocizzazione della campagna vaccinale.
Un altro cambiamento che dipenderà dai risultati del monitoraggio è quello in merito al coprifuoco. Infatti, dal 17 maggio potrebbe slittare dalle 22 alle 24: significherebbe maggiore possibilità per locali ed esercenti di rimanere aperti e avere maggiore clientela, che è poi la richiesta fatta al governo ormai da mesi.
Qua però si gioca la battaglia politica: la Lega vorrebbe eliminare il coprifuoco già da lunedì prossimo, mentre il ministro Speranza è più cauto: vuole aspettare il 21 giugno.