Caratteristiche e sintomi
Si tratta di un disturbo che interessa la prostata, quella ghiandola a forma di castagna collocata sotto la vescica. La sua collocazione, di vicinanza con la vescica e di contiguità con l’uretra, che la attraversa, rende la prostata, in caso di ipertrofia, un vicino davvero scomodo, responsabile di una serie di sintomi e fastidi difficili da ignorare.
In particolare, accompagnano l’ipertrofia prostatica benigna due tipologie di sintomi, i sintomi di tipo irritativo e di tipo ostruttivo. Appartengono al primo gruppo: il bisogno di urinare spesso, il bisogno di urinare più volte durante la notte, il bruciore durante la minzione e l’urgenza minzionale. Tra i sintomi di tipo ostruttivo, invece, si annoverano: la riduzione della pressione dell’urina durante la fuoriuscita, la difficoltà di urinare in presenza di un forte istinto a farlo, la sensazione, dopo la minzione, di non aver svuotato completamente la vescica.
Alimentazione e rischi
In caso di ipertrofia prostatica benigna, la dieta non può essere considerata la soluzione a tutti i problemi, ma l’alimentazione giusta può essere davvero utile.
Il consiglio, per evitare di peggiorare la situazione e per favorire la regolarità del flusso urinario, è di limitare i grassi, preferendo una dieta ricca di frutta e verdura, cereali integrali e fibre. Fondamentale l’apporto idrico quotidiano: da limitare gli alcolici e i superalcolici; via libera, invece, ad abbondanti dosi di acqua.
E’ un dubbio frequente, che è meglio chiarire. L’ipertrofia prostatica benigna non ha nessun legame di causalità con lo sviluppo di malattie prostatiche più serie, come il carcinoma prostatico.
Farmaci e cure
Quando il “nemico” da battere è l’ipertrofia prostatica benigna, la “battaglia” si può combattere, e vincere, su due fronti: scegliendo il trattamento farmacologico o l’intervento chirurgico.
Il medico prescrive, solitamente, farmaci che, oltre a essere in grado di migliorare il deflusso urinario, inibiscono l’enzima necessario alla trasformazione del testosterone in DHT, l’ormone responsabile dell’accrescimento della ghiandola prostatica o agiscono rilassando la muscolatura della vescica e dell’uretra.
Nei casi in cui lo specialista lo ritiene necessario, si può scegliere l’intervento chirurgico, tradizionale o in endoscopia, per asportare la prostata o parte di essa.