Il sonno è fondamentale, dormire correttamente permette anche di ridurre l’incidenza di alcune patologie come l’ipertensione.
Quando si parla di dormire al meglio si intende sia la qualità che la quantità, nessuna delle due prescinde dall’altra quindi solo quando si lavora su questi aspetti si può ottenere un reale beneficio per la salute.

L’ipertensione è una delle patologie a maggiore incidenza, aggravata da fattori non solo genetici e legati allo stile di vita ma anche esterni. Quindi, è importante minimizzare i rischi connessi con tutte le possibilità del caso.
Ipertensione: come combatterla con un sonno regolare
La mancanza di sonno è per il corpo uno stress aggiuntivo, che determina anche un innalzamento dei valori pressori. Per iniziare a ritoccare le proprie abitudini, bastano interventi piccoli anche se mirati. Ad esempio spostare l’ora in cui si va a dormire di mezz’ora, può avere benefici enormi a lungo termine. L’idea è considerare un arco di almeno sei ore di sonno continuative affinché il corpo possa stare bene e in salute. Gli studi dimostrano che l’orario in cui si va a dormire può aumentare del 30% la risposta dell’organismo all’ipertensione.

In particolare lo studio pubblicato sulla rivista Hypertension su un gruppo di 12 mila persone oltre i 50 anni, 88% uomini in sovrappeso, ha mostrato come a parità di condizioni di rischio ma con un ciclo del sonno completo e regolare, i soggetti interessati potevano migliorare o peggiorare immediatamente del 9%.
Nelle prime tre ore successive al sonno, il corpo inizia ad inibire il rilascio di cortisolo, l’ormone dello stress. Successivamente il battito si abbassa e la pressione del sangue cala e si regolarizza. Più tardi si va a dormire, più questo arco si riduce e quindi induce il corpo a non sviluppare la normale risposta. Il riposo notturno non deve quindi essere mai sottovalutato, in particolare tutti gli stadi devono essere effettuati consecutivamente per l’ipertensione: sonno leggero, sonno profondo e stadio rem.
Fondamentale prepararsi al sonno: bere una camomilla o tisana rilassante, spegnere le luci favorendo un ambiente riposante per gli occhi e per la mente, non usare i dispositivi tecnologici almeno un’ora prima di andare a letto.
Questo non solo determina un minore rischio legato all’ipertensione ma anche alle patologie connesse come apnee notturne, ictus, infarto e malattie cardiocircolatorie che ad oggi sono ancora tra le primarie cause di decesso. Le variazioni possono quindi avere un impatto notevole, vale la pena andare mezz’ora a letto prima e, se possibile, spostare la sveglia mezz’ora dopo per consentire al corpo di riposare il giusto, garantendo almeno sei ore consecutive a notte.