Articolo aggiornato il 19 Febbraio 2012
Le malattie infiammatorie croniche dell’intestino colpiscono un vero “esercito” di malcapitati in tutto il mondo, dai vip oltreoceano, come la cantante Anastacia, a ben 200 mila italiani. La più conosciuta e diffusa è il morbo di Crohn, un disturbo che rischia di compromettere seriamente la qualità di vita, fonte, spesso, di disagio e imbarazzo.
“La malattia di Crohn affligge sempre più i giovani e i bambini: in parte questo è dovuto al fatto che, rispetto al passato, siamo in grado di rilevare un maggior numero di casi, ma assistiamo anche a un concreto calo dell’età media dei malati” ha osservato Paolo Gionchetti, ricercatore dell’università di Bologna, durante il recente congresso della European Crohn’s and Colitis Organisation (Ecco) di Barcellona.
Non è una sola malattia, quello di Crohn è un disturbo complesso, dai volti diversi, dai numerosi, quanto fastidiosi e difficili da sopportare, sintomi. “E’ tante malattie insieme. Può, infatti, colpire tutto l’apparato digerente, in qualsiasi tratto, compresa la bocca, con sintomi spesso aspecifici ed estremamente eterogenei. A oggi non se ne conoscono le cause, anche se nel 5-10% dei casi è presente una familiarità. La ricerca negli ultimi anni è andata avanti, sono stati individuati dei geni che potrebbero rivestire un ruolo chiave nell’insorgenza della malattia” ha aggiunto l’esperto.
Secondo i dati emersi nel corso dell’indagine condotta dall’Associazione nazionale per le malattie infiammatorie croniche intestinali (Amici onlus), si registrano, nel Bel Paese, circa 150 casi di queste patologie ogni 100 mila abitanti.
“Le istituzioni sanitarie italiane ad oggi non hanno abbastanza consapevolezza del reale impatto di queste malattie sulla vita dei malati e delle loro famiglie. Abbiamo bisogno di raccogliere più dati, soprattutto sui costi diretti e indiretti legati alla malattia di Crohn e alla colite ulcerosa” ha spiegato Anna Kohn, direttore della Gastroenterologia dell’ospedale San Camillo di Roma.