Articolo aggiornato il 8 Giugno 2009
Agli italiani gli integratori alimentari piacciono, al punto che, pur se stridente, il dato secondo il quale non è bastata neanche la crisi economica per arrestare un mercato che si paga di propria tasca, indica chiaramente l’enorme fiducia che i nostri connazionali hanno per questo settore parafarmaceutico.Secondo l’indagine AC-Nielsen che ha curato l’analisi per conto di FederSalus, proprio l’anno scorso, ultimo periodo preso a riferimento, si è registrato un incremento dell’11,2% delle vendite rispetto al precedente anno.
Integratori alimentari, cosa sono?
La confusione nasce fra integratori alimentari, sostituti del pasto o arricchenti dietetici,a partire dalla bevanda colorata che ci si porta a bordo campo, durante una partita di tennis e che si sorseggia fra una pausa e un’ altra del gioco. In questo caso potremmo definire la bevanda un integratore,ma non alimentare, semmai idro-salino, vista la sua funzione che è quella di correggere la perdita di sali minerali col sudore e con lo sforzo fisico.
L’ universo degli integratori è ben più ampio e tiene conto di sostanze che da sole o in combinazione con farmaci, aiutano a guarire da alcune malattie o ne ritardano o, ancora, ne evitano il loro manifestarsi. Sostanze di derivazione naturale che, appositamente bilanciate in prodotti parafarmaceutici, rappresentano la soluzione a determinate affezioni dell’ organismo, altrimenti incurabili.
Pensiamo all’insufficienza venosa cronica a carico degli arti inferiori presente in una percentuale che va dal 10 al 50% nella popolazione maschile e che supera il 55% in quella femminile. Così come alla malattia varicosa che nelle donne supera anche il 30% della popolazione affetta e negli uomini il 20% . Il moderno apporto della medicina nei confronti di queste patologie, è rappresentato da sostanze di origine naturale, seminaturali e prodotti sintetici. Fra le sostanze naturali, ricordiamo i bioflavonoidi ( vitamina P ) contenuta negli agrumi e in altri vegetali ad azione protettiva sulle pareti dei vasi capillari, compresa la Rutina,la Diosmina, l’ Esperidina, gli Antociani del mirtillo. Sostanze che negli agrumi si repertano in maggior abbondanza nella polpa bianca che siamo adusi ad eliminare.La Bromelina, che si reperta nel gambo d’ ananas con azione drenante del focolaio infiammatorio ed antiedemigena. La Centella asiatica ricavata dalle foglie di Centella, una pianta che cresce in India e Pakistan.Il Mirtillo nero, il Meliloto. Tutti elementi che usati in combinazione gli uni con gli altri, trovano diverse indicazioni in ambito clinico.
Un’ altra classe importante di integratori alimentari è data dalla famiglia della Acetil Carnitina, L-Arginina e Creatina, utili nella produzione di energia per la cellula e che veicolano dentro di essa quella quota di acidi grassi indispensabili all’ utilizzazione da parte dell’ organismo, senza dimenticare i Fosfolipidi di soia, che nei bambini e nell’ anziano, oltrepassando la barriera ematoencefalica, un filtro protettivo naturale per evitare il passaggio,a livello cerebrale, di sostanze che risulterebbero tossiche per l’ organismo, favorirebbero i processi di mantenimento del trofismo cerebrale con miglioramento dello stato vigile e della memoria.Certo, parliamo di sostanze naturali, ma quali occasioni abbiamo di procacciarcele con la sola alimentazione, quando il fabbisogno dell’ organismo dovesse aumentare per queste sostanza, a causa di una qualsiasi patologia fra quelle elencate?
Meriterebbero di essere anche citati gli Antiradicali liberi, oggi conosciuti anche come OMEGA 3. Vero è che si ritrovano in larga misura nel pesce ma altrettanto vero è che non sempre nella nostra dieta la presenza di questo alimento è costante ed in giusta quantità, per non contare che, empiricamente, non è mai possibile stabilire la quantità di pesce necessaria per assicurare il giusto apporto di Omega 3 che, come si sa, sono preziosi nel contrastare l’ azione deleteria dei radicali liberi causati da stress, fumo di sigarette, inquinamento, radiazioni solari in eccesso, abuso di alcol e quant’ altro.
Consumo di integratori: quali sono i più usati
Se le persone sono sempre più attente al proprio benessere, allo stesso modo cresce anche il numero dei prodotti farmaceutici e degli integratori alimentari acquistati su Internet, spesso privi di garanzie.
Nelle motivazioni che spingono tanti italiani a ricorrere agli integratori alimentari c’è una sorta di dualità:da una parte coloro che ne fanno uso lo fa per migliorare il proprio aspetto e il proprio benessere fisico generale; dall’altra chi ricorre agli integratori per cercare di risolvere un problema di salute specifico.
Tra gli integratori alimentari ci sono in cima alla lista i complessi vitaminici, i sali minerali, gli energetici e i fermenti lattici. Seguono poi tutte quelle sostanze utilizzate per realizzare una maggiore prestazione atletica per gli sportivi, comprese alcune sostanze specifiche come il ginseng, la crusca, le fibre, la pappa reale etc.
Dunque emergerebbe l’identikit del consumatore di integratori alimentari rappresentato per lo più da donne, mentre i fermenti lattici sarebbero utilizzati per lo più dai bambini su indicazione dei pediatri.
L’ integratore non è un farmaco
Sembra tutto semplice in farmacia, distinguere un farmaco da un integratore, che ci vuole, salvo poi non far caso al termine “integratore alimentare” e finire per scambiarlo per un farmaco, eppure la differenza fra i due prodotti è tutt’altro che minima.
Il farmaco infatti esplica attività terapeutica, l’integratore integra eventuali micronutrienti che manchino nella dieta, come possono essere vitamine e Sali minerali ed a volte prevederne l’assunzione può aiutare a guarire ma solo in via indiretta.
Intanto è bene sottolineare che l’ integratore alimentare non è un farmaco soggetto alle restrizioni del Ministero della Salute. Infatti,un farmaco per essere registrato al competente Ministero, deve passare il vaglio delle autorizzazioni che presuppone un protocollo di ricerca e sperimentazione di anni, trascorsi i quali, potrà essere o meno,immesso in commercio. Successivamente e periodicamente, dallo stesso Ministero, verrà controllato per tastarne, nel tempo, l’ efficacia. Cosa che non accade per gli integratori.
L’ integratore alimentare dovrà essere soltanto notificato al Ministero della Salute, secondo il D.L. n. 111 del 27/01/1992. Ciò significa che l’ azienda produttrice dovrà limitarsi a fornire all’ Ente preposto la propria intenzione di porre in commercio quel determinato prodotto, avente determinate caratteristiche e con precisi ingredienti, quantitativamente determinati, senza fornire una vera e propria argomentazione scientifica sulla sua efficacia. Sarà, eventualmente, cura del Ministero, ricevuta la notifica, poter disporre ulteriori accertamenti sul prodotto con il corredo di documentazione scientifica riguardo le caratteristiche degli ingredienti e valutare se sono tutti adatti all’ uso alimentare.
E’ previsto che queste sostanze vengano arricchite o costituite, con erbe e prodotti vegetali, purchè,quest’ ultime, mantengano proprietà generiche di efficacia senza, cioè, che i componenti vegetali siano fra quelle piante o erbe il cui uso è costituente dell’ industria farmaceutica. Le stesse erbe, pur se autorizzate a far parte degli ingredienti, devono rispettare i requisiti di sicurezza anche in termini di dosaggio, così come, è autorizzata la presenza di prodotti naturali, anche se non specificatamente vegetali, quali, ad esempio, i propoli e/o la pappa reale.
Fare attenzione all’etichetta
L’EFSA, l’Authority europea per la sicurezza alimentare, nell’analizzare le etichette di numerosi prodotti dietetici, integratori alimentari e per sportivi ha riscontrato come in gran parte dei casi le informazioni fornite potevano considerarsi ingannevoli.
In alcuni casi è stato impossibile identificare la sostanza specifica presente all’interno di questi integratori alimentari, in altri le indicazioni sono risultate troppo generiche e imprecise e, soprattutto, in moltissimi dei prodotti analizzati mancavano prove e studi scientifici che confermassero il beneficio indicato.
Per questo motivo, oltre a fare grande attenzione all’etichetta quando si acquistano integratori alimentari, è consigliabile chiedere consiglio al proprio medico. Anche se non si tratta di veri e propri farmaci, il fai da te è sconsigliabile.
Rischi e controindicazioni
Nonostante si tratti in molti casi di prodotti di origine naturale non vanno sottovalutati i rischi legati al sovradosaggio. Inoltre spesso non si considera la presenza di eventuali allergie.