Insulina, i 100 anni della proteina che ha salvato milioni di vite

L'insulina, somministrata per la prima volta nel 1921, ha allungato l'aspettativa di vita per tantissimi soggetti affetti da diabete di tipo 1

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Foto Pexels | Artem Podrez

L’insulina ha spento 100 candeline. L’ormone che serve a regolare lo zucchero nel sangue, usato per i pazienti diabetici, è così arrivato ad un anniversario importante. L’insulina, nel corso di questi anni, è stata la proteina dei record e ha salvato tantissime vite. Inoltre, è stata la prima moleca ad essere sequenziata, oltre che la prima ad essere prodotta con tecniche di ingegneria genetica.

Questa importante proteina è riuscita a far crescere l’aspettativa di vita dai 10, massimo 20 anni, portando i pazienti con diabete di tipo 1 ad avere una vita più lunga e più in salute. La scoperta di questa proteina ha così rivoluzionato la vita di milioni di persone affette da questa malattia.

Lo speciale dedicato all’insulina sulla rivista scientifica Nature

Nature, rivista scientifica, ha dedicato proprio all’insulina uno speciale, dal titolo “Natura Milestones in Diabetes”. Questo ha come obiettivo quello di ripercorrere tutti i passaggi chiave che hanno portato dalla scoperta all’utilizzo di questa proteina.

Partendo dalle origini, la scoperta dell’insulina si deve a diversi ricercatori: Frederick Banting, Charles Best, James Bertram Collip e John Macleod. Questi sono stati gli autori dei primi esperimenti sulla somministrazione del farmaco, a partire dal giugno 1921. Gli esperimenti sono andati avanti fino al 1922, con le prime somministrazioni di insulina ai pazienti con diabete di tipo 1.

La proteina che ha rivoluzionato la vita di milioni di persone

“Cento anni fa un bimbo con diabete aveva un’aspettativa di vita di dieci, vent’anni. Oggi può avere una vita normale e lunga grazie all’insulina, un farmaco che si è continuamente innovato nel tempo”. A spiegarlo è Claudio Maffeis, presidente SIEDP, società italiana endocrinologa e diabetologica pediatrica.

Paolo Pozzilli, direttore dell’Unita Operativa Complessa di Endocrinologia e Diabetologia al Campus Bio-Medico di Roma, ha detto: “Si è passati dalla ‘spremitura” di pancreas, da cui questo ormone era inizialmente estratto, alle insuline animali, per giungere dopo circa 60 anni a insuline innovative da DNA ricombinate ed alle insuline biosimilari”.

E ha aggiunto: “Senza questo ormone i pazienti con diabete 1 non avrebbe potuto sopravvivere alla malattia”.

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