Articolo aggiornato il 26 Gennaio 2021
Una notte passata in bianco sarà capitata a tutti, ma l’insonnia che si protrae notte dopo notte può generare conseguenze anche gravi sulla salute generale. Per questo occorre risolvere al più presto il problema. Ma cosa fare se non si riesce a dormire? Ci sono cure per alleviare i sintomi dell’insonnia senza usare farmaci? Iniziamo dal principio e vediamo prima di tutto cos’è, nello specifico, l’insonnia.
Significato di insonnia: cos’è
Parliamo di insonnia quando la persona ha una cattiva qualità del sonno o non riesce a essere soddisfatto della quantità del sonno stesso. In poche parole possiamo dire che la persona sperimenta una fastidiosa difficoltà nell’iniziare il sonno oppure nel mantenerlo nel corso della notte.
Addormentarsi serenamente o mantenere il sonno durante la notte diventa molto difficile. E per distinguere dai diversi tipi di disturbo si sono individuate 4 categorie: 1) insonnia iniziale, 2) di mantenimento, 3) tardiva e 4) mista.
I sintomi dell’insonnia
In sostanza, i sintomi di questo disturbo sono diversi in base alle 4 categorie sopra citate. Avremo quindi 1) difficoltà di addormentamento; 2) risvegli notturni ripetuti e prolungati, 3) risvegli anticipati al mattino presto, 4) un mix dei precedenti disturbi.
Per affermare che si soffre di insonnia, in genere, si fa riferimento alla frequenza con cui i sintomi si manifestano. E cioè se ci si mette più di 30 minuti ad addormentarsi o a riprendere sonno dopo un improvviso risveglio nel cuore della notte, se questo accade più di 3 notti in una settimana e se si sperimenta tale condizione per almeno sei mesi.
Convivere con questo disturbo può avere conseguenze anche gravi nella qualità della vita, dato che un sonno che non ristora può portare frequentemente al manifestarsi della depressione e dell’aumento dei livelli di ansia e stress. Inoltre le persone che non riescono a dormire bene in genere lamentano sonnolenza diurna e un peggioramento delle loro capacità di concentrarsi, con pessimi risultati anche a livello lavorativo.
Cause principali
Cosa causa la mancanza di sonno? Le principali cause della mancanza di sonno possono essere tante. Per gli episodi transitori ci può essere lo zampino dello stress. Chi soffre di ansia e passa il tempo a rimuginare può essere più soggetto. Però anche la carenza di magnesio o l’assunzione di alcuni farmaci e determinate patologie possono provocare questo disturbo.
In genere possiamo dire che le cause più comuni sono: andare a letto troppo tardi, mangiare cibi troppo pesanti e in genere alimentarsi in modo non corretto, abusare di caffè, cioccolato o tè. Anche i fattori ambientali incidono, come una inadeguata temperatura della stanza in cui si dorme, la mancanza di esposizione alla luce naturale durante il giorno e l’uso di dispositivi elettronici a luce blu fino a tarda notte (tv, smartphone, tablet, pc, ecc.).
Cure per guarire dall’insonnia
Cosa fare se non si riesce a dormire? Le cure per risolvere i disturbi del sonno partono da una corretta alimentazione, da un adeguato esercizio fisico quotidiano, dal cenare presto e andare a letto a un orario consono, cioè non troppo tardi. Va tenuto presente che dalle 22 alle 2 di notte il nostro corpo produce gli ormoni principali che favoriscono il sonno. Chi resta in piedi oltre le 23 ha in genere più difficoltà ad addormentarsi e al risveglio sarà più stanco e poco riposato.
Ovviamente è bene non bere caffè nelle ore serali, mentre è salutare coccolarsi con una tisana rilassante. Camomilla, passiflora, valeriana e tiglio sono ottime per favorire l’addormentamento, magari addizionate con melatonina. Vale anche la pena tenere i livelli di magnesio equilibrati, dato che la carenza di questo minerale essenziale alla vita è proprio l’insonnia cronica.
Cosa fare se si ha l’ansia prima di dormire? Distrarsi, alzarsi dal letto, magari leggere un libro. Nei casi gravi si possono avere benefici con cure psicologiche e comportamentali e, in ultima istanza, sottoporsi a cicli di terapie farmacologiche sotto stretta osservazione di un medico specialista.