Informazione medico scientifica: mutato il rapporto fra medico e paziente

Articolo aggiornato il 9 Gennaio 2008

L'informazione medico scientifica, grazie anche ad Internet, s'è sviluppata, secondo il Censis, negli ultimi anni
La medicina e le news mediche sembrano attrarre sempre di più gli italiani, almeno stando ad una ricerca del Censis che sottolinea il fatto che nel nostro Paese almeno 6 milioni di persone leggono, settimanalmente, notizie le cui tematiche sono di pertinenza medica. E nell’informazione scientifica proprio la medicina fa la parte del leone con il 64% dello spazio occupato e, proprio internet ospita numerosi ambiti riservati all’ informazione in tal senso, sforzandosi di adottare uno stile ed un linguaggio di più facile comprensione e si contano ormai un centinaio di siti italiani, in tema, mentre sembrerebbe esserci una certa carenza per le consulenze mediche e psicologiche, sotto forma di forum.

In pole position l’interesse per la prevenzione
Secondo il Censis i navigatori prediligono rubriche che trattino di prevenzione, eppure di prevenzione se ne parla meno di quanto si richiede se si pensa che tali rubriche figurano al terzo posto in fatto di attenzione da parte di riviste e siti scientifici.
Per quanto riguarda la carta stampata, gli inserti medici nei quotidiani nazionali sono così suddivisi:
28% riservato all’assistenza sanitaria e alle cure
22% alle politiche sanitarie
17% prevenzione
11% risvolti psicologici del paziente di fronte ad una malattia
6% rapporto medico-paziente.

Estendendo la ricerca si è voluto constatare quanti fossero i numeri degli articoli con informazioni mediche di pubblica utilità ritrovando in questa parte dell’inchiesta una percentuale alta, pari al 36%, di riviste di interesse medico generale, più bassa l’attenzione alle conseguenze sociali delle malattie, 22% , 14% per quanto attiene le aspettative di vita dei malati. Insomma, ancora si tende a trattare la malattia in maniera avulsa dal malato.
L’attenzione sempre maggiore degli italiani rivolta al mondo scientifico ha anche aperto nuovi orizzonti di approccio a quella che era considerata un tempo una sorta di impenetrabile “torre d’avorio” all’interno della quale risiedeva il parere inconfutabile di chi operava nell’ambito della medicina e dall’altro, in una sorta di sudditanza, quanti si accostavano alla medicina, quasi sempre di fronte ad una patologia. Oggi, proprio grazie all’attenzione dei media verso la scienza medica e le sue acquisizioni rese pubbliche in tempo reale, s’è di fatto accorciato lo spazio fra il paziente e il medico, questo fatto, oltre ad avere a volte facilitato l’approccio fra il professionista e il suo assistito, ha anche contribuito, da parte del medico, ad un affinamento del suo aggiornamento abituandolo a dialogare col paziente in maniera più sciolta e meno saccentemente di come si era abituati un tempo, spostando, oltretutto, l’interesse verso la medicina non soltanto come unico momento in concomitanza con la malattia, ma anche stimolando la voglia di apprendere non passivamente ma in maniera fattiva.
Uniche difficoltà la carenza di informazioni, rispetto alle richieste dei lettori, come detto, di una parte di informazione tendente alla trattazione di argomenti in ambito alla prevenzione, anche se, secondo il Censis, vi sarebbe anche in quest’ambito un maggiore interesse,dimostrato negli ultimi anni,da parte delle riviste e dei siti specializzati.
Unica raccomandazione è sempre quella di ricordare che non esiste nessuna informazione medico-scientifica, ovunque la si apprenda, che possa sostituire il medico e, di fatti, lo sviluppo di una stampa specializzata è servita ad avvicinare, stabilendo rapporti più maturi, il paziente al medico e mai ad allontanarlo.

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