Gli antibiotici, in questo periodo di temperature in “caduta libera” di influenze e malanni stagionali, i migliori amici degli italiani sembrano essere gli antibiotici. Magiche o presunte tali pillole che, per molti, erroneamente, sono la risposta a tutti i problemi, alla maggior parte dei disturbi. Attenzione, però, agli abusi: sì, agli antibiotici, ma solo quando sono necessari.
L’invito alla moderazione, all’utilizzo consapevole degli antibiotici arriva dagli esperti che registrano nel Bel Paese un vero boom tra i fan dei “pronipoti” della penicillina. Se è vero che, in caso di infezioni batteriche, quando i responsabili del problema sono i batteri, gli antibiotici sono alleati preziosi, in altre eventualità, come in presenza di infezioni virali, sono assolutamente inutili.
Utilizzo sconsiderato e abuso pericoloso: ecco come si potrebbe definire la situazione italiana in materia di antibiotici. Un comportamento rischioso da parte dei connazionali, che, antibiotico dopo antibiotico, somministrato senza efficacia e senza la giusta prescrizione, può causare l’antibiotico-resistenza. L’organismo, cioè, non è più protetto dalla cura antibiotica perché uno o più microrganismi acquisiscono la capacità di resistere all’azione di uno o più farmaci antibiotici. L’eccesso di difesa, insomma, soprattutto, se è fatta senza criterio, si trasforma nella peggior difesa.
La situazione degli italiani, secondi solo a greci e ciprioti per il consumo di antibiotici, non è incoraggiante. Infatti, secondo i dati del rapporto Osmed 2010, dell’Istituto Superiore di Sanità, gli antibiotici si aggiudicano i primi posti come i farmaci più usati dagli italiani: 8 bambini su 10 ricevono, nell’arco di un anno, almeno una prescrizione di antibiotici.
Per limitare l’abuso di antibiotici, il ruolo del medico di famiglia e del farmacista, nel consigliare, prescrivere e somministrare la cura più adatta in base al disturbo e, soprattutto, in base all’agente responsabile, virus o batterio che sia, è fondamentale.