Articolo aggiornato il 28 Maggio 2012
Le temperature e il meteo sembrano confermare, finalmente, l’arrivo della stagione più mite, della primavera e, presto, anche dell’estate, ma non la fine del pericolo influenza, anzi. Complici gli sbalzi termici e le condizioni atmosferiche instabili delle ultime settimane, sono numerosi gli italiani alle prese, proprio come se fosse inverno, con nasi gocciolanti, fastidi alla gola, febbre, otite, disturbi gastrointestinali e malesseri di vario genere.
Chi pensava di poter archiviare, insieme a sciarpe, maglioni di lana e cappotti, anche i piccoli e grandi malesseri influenzali è meglio che si prepari a incassare una delusione. “Sono circa 80 mila gli italiani che questa settimana stanno facendo i conti con i virus similinfuenzali, un numero assolutamente inatteso per il periodo e legato al maltempo: si tratta di una coda invernale che quest’anno sembra senza fine” ha osservato un vero esperto in materia, il virologo dell’Università di Milano Fabrizio Pregliasco.
Primavera, tempo di sbalzi di temperatura, di fioritura, ma anche di malesseri influenzali difficili da ignorare e sottovalutare. I principali responsabili? I virus, soprattutto, e, in particolare, il dito è da puntare contro i rinovirus, gli adenovirus e gli enterovirus. Virus che non fanno troppe distinzioni e non hanno troppe preferenze, perché colpiscono, in modo trasversale, tutte le fasce della popolazione, dalle più giovani alle più mature. “Bambini, adulti e anziani possono contagiare vicini e familiari. E la circolazione dei patogeni è favorita dai continui sbalzi termici” ha aggiunto il virologo.
Che sia la classica influenza invernale o quella meno consueta, ma altrettanto fastidiosa, simil-influenza primaverile, la strategia vincente per prevenirla, efficace al cento per cento, non esiste. Valgono, come sempre, i soliti suggerimenti, alcune regole di prevenzione che possono aiutare, come ricorda l’esperto: “curare l’igiene delle mani e vestirsi a cipolla”.
Niente paura, però, se i malesseri di primavera sono dietro l’angolo, anche la loro risoluzione si prospetta piuttosto facile e semplice. “Si tratta comunque di malanni che durano 3-4 giorni e, in genere, si risolvono senza troppi problemi. Questi fastidi convivono con le allergie, e a volte possono essere confusi con queste forme, specie nel caso dei ‘nuovi allergici’. Il maltempo ha influito anche sull’andamento e la diffusione dei pollini, e se con la pioggia chi soffre di pollinosi tira un sospiro di sollievo, i disturbi rischiano di arrivare moltiplicati con il ritorno del bel tempo” ha concluso Pregliasco.