Influenza aviaria: la terapia vincente si attua ricombinando due farmaci

Nuove acquisizioni scientifiche circa la cura dell'influenza aviaria

Articolo aggiornato il 19 Maggio 2008

Virus influenza aviaira
Non più un singolo antivirale, semmai una combinazione di farmaci possono rivelarsi efficaci contro il ceppo H5N1 dell’influenza aviaria per lo più letale per l’uomo, questo secondo una ricerca finanziata dall’UE e spiegabile in base al fatto che il virus imputato nell’epidemia svilupperebbe una sorta di resistenza ad almeno uno dei farmaci antinfluenzali che se somministrati singolarmente finirebbero per rendere vane le terapie contro la temibile epidemia virale.
C’è da ricordare che oggi la medicina dispone di due farmaci antinfluenzali, il Tamiflu ed il Relenza ed i ricercatori avrebbero stabilito, studiando le due molecole,come in certi casi sia efficace il primo ed in altri il secondo, ciò significa, secondo i medici, dover rispondere ad un’epidemia, come quella riferita all’influenza aviaria, disponendo di scorte dei due farmaci e non prevedendo la possibilità unica di intervenire con una sola delle due sostanze farmacologiche efficaci.
Così come, concludono i ricercatori, stante la serietà della patologia, che, ricordiamo, secondo gli ultimi dati forniti dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, ha riguardato 382 casi confermati di persone infettate dal virus e 241 morti, principalmente nel Sud-est asiatico, si ravvede anche la necessità, nell’immediato, di prevedere un approccio completo nei confronti del virus, sul modello praticato oggi nei confronti del virus dell’AIDS, ovvero studiare la eventualità di farmaci che utilizzino non solo le molecole delle sostanze farmaceutiche già conosciute, ma persino l’esigenza di rimodularle fra di esse utilizzando porzioni di queste sostanze e ricombinandole a loro volta.
Fonte: Medical Research Council and Nature

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