L’influenza A è tornata prepotentemente in scena anche in Italia: in Friuli il virus si è portato via una donna di 36 anni, con problemi cardiaci, mentre in Puglia è toccato a un cinquantunenne affetto da diabete. La presenza di altre patologie sembra quindi incrementare i rischi legati al virus pandemico. E ora uno studio americano mette in guardia anche gli obesi.
I ricercatori del Dipartimento di Salute Pubblica della California hanno eseguiti un’analisi del database pubblico di sorveglianza sanitaria, riferito al 2009: la metà dei californiani con più di 20 anni ricoverati per complicanze legate all’influenza suina, infatti, sono risultati obesi.
Gli studiosi hanno quindi esaminato nei dettagli i dati di 500 adulti giunti al pronto soccorso nei primi 4 mesi del 2009 e obesi, per valutare se un indice di massa corporea uguale o superiore a 40 (segnale di forte obesità) fosse collegato a maggiori rischi di mortalità. I loro dubbi hanno trovato conferma: l’obesità aumenta il rischio di decesso per influenza A di ben tre volte. I dati verranno pubblicati a febbraio sulla rivista scientifica “Clinical Infectious Diseases”.
Non certo una bella notizia per chi è fortemente obeso, ma non serve allarmarsi. Gli autori dello studio suggeriscono, piuttosto, di prendere le dovute precauzioni: “Le persone estremamente obese dovrebbero vaccinarsi ogni anno contro l’influenza e dovrebbero anche rivolgersi al loro medico di famiglia se compaiono sintomi influenzali, in modo da ottenere una diagnosi precoce e un trattamento rapido ” consiglia Janice K. Louie, autrice principale dello studio.