Articolo aggiornato il 31 Gennaio 2013
L’influenza 2012-2013 ha già determinato 1,6 milioni di contagi. A breve arriverà il picco della malattia. Si prevede che tra gennaio e febbraio si supereranno i 2 milioni di persone affette dai sintomi influenzali. Le chiamate ai medici e le visite sono quasi raddoppiate e si rivolgono alle cure soprattutto coloro che, per motivi di lavoro, sono costretti a restare in ambienti chiusi, dove è maggiore il rischio di diffusione del virus. Un’impennata di contagio si è avuta anche fra i neonati, i bambini di età compresa fra 0 e 4 anni e gli adolescenti.
I sintomi
I sintomi dell’influenza 2013 consistono soprattutto in febbre alta, dolori muscolari, mal di testa, nausea, diarrea e a volte anche in mal di gola e tosse insistente. In ogni caso, come spiegano gli esperti, non dobbiamo dimenticare che in questo periodo circolano anche dei virus parainfluenzali, che causano delle manifestazioni sintomatologiche simili.
In genere si tratta di patologie che colpiscono soprattutto le prime vie aeree, che includono il raffreddore e possono colpire anche le persone che hanno fatto ricorso al vaccino.
Altri disturbi sono la stanchezza, brividi, sudorazioni, malessere generalizzato e disturbi respiratori, che comprendono anche il naso chiuso.
La durata
La durata dell’influenza non comprende il periodo di incubazione, che varia da uno a quattro giorni. In genere si ha a che fare con i problemi causati dal virus fino ad un massimo di sette giorni per gli adulti e fino a dieci per i bambini.
Il disturbo stagionale è iniziato già a partire dall’autunno scorso e il picco massimo dell’epidemia è atteso per la metà di febbraio. Si calcola che già a partire dalla terza settimana di gennaio la media dei contagi è salita a 6,25 casi per mille rispetto ai 4,50 casi per mille dell’inizio del 2013. Gli esperti affermano che l’influenza 2013 è la più aggressiva degli ultimi anni.
La cura
La cura dell’influenza si basa sugli antivirali, che comunque dovrebbero essere assunti solo dietro parere medico ed entro 48 ore dalla comparsa dei sintomi. L’antibiotico è utile soltanto se c’è la presenza di una sovrainfezione batterica.
Ci sono anche i cosiddetti rimedi della nonna. Fra questi possiamo citare il brodo di pollo, che contiene proteine, le quali favoriscono il rinforzo della membrana dei globuli bianchi e di altre cellule del sistema immunitario. Se consumato caldo, ha anche un effetto fluidificante sul muco.
Da non dimenticare nemmeno l’aglio e la cipolla, che possiedono proprietà antisettiche ed espettoranti. Il miele lenisce le mucose, combatte la raucedine e calma le crisi di tosse. Contro la congestione nasale, può essere utile respirare i vapori caldi dell’acqua in ebollizione con delle essenze balsamiche disciolte.
Non dimentichiamo di mangiare più frutta e verdura, che sono ricche di vitamine e sali minerali e quindi contribuiscono a rendere efficienti i meccanismi di difesa dell’organismo.
La prevenzione
La prevenzione dell’influenza è molto importante. E’ fondamentale in questo senso ricorrere al vaccino antinfluenzale, che è raccomandato soprattutto per chi ha più di 65 anni, per i bambini sopra i 6 mesi e per coloro che soffrono di patologie croniche, come il diabete o l’asma.
Inoltre è essenziale seguire alcune semplici regole per proteggersi dalla contaminazione: lavarsi frequentemente le mani, curare l’igiene respiratoria, coprendo il naso e la bocca quando si starnutisce o tossisce e utilizzare le apposite mascherine, specialmente in ambienti sanitari.