Articolo aggiornato il 11 Febbraio 2009
La medicina e il sonno sono spesso appaiate in numerosi studi che tendono ad indagare le potenzialità del sonno di fronte alla prevenzione e alla capacità di aiutare l’organismo nelle necessità di riorganizzazione delle risorse e delle energie, ma non solo, il sonno potrebbe essere una risorsa anche nel combattere le infezioni.
Secondo una recente ricerca effettuata in tandem tra l’Università Statale di Milano e l’Università del Michigan, in USA, ci sarebbe una stretta relazione tra il sonno e il sistema immunitario, per cui le infezioni potrebbero essere curate meglio se durante la terapia si decide di fare una cura abbinata al sonno. Vediamo come funziona il principio.
Se da un lato dormire potenzia le difese immunitarie, fatto dimostrato da 10 anni circa di collaborazione tra le due università sopra citate, allo stesso modo la difesa immunitaria attiva aumenta.
Il sonno, durante il decorso delle infezioni, tendenzialmente aumenta in numero di ore dormite e diminuisce di qualità: il riposo è stato descritto in questa chiave da Luca Imeri, ricercatore della Facoltà di medicina milanese e Mark Opp, della Facoltà di medicina dell’università del Michigan.
Una prova tangibile di questo fatto si ha nel momento in cui si soffre per una infezione che potrebbe ad esempio essere una infezione influenzale: l’influenza nel suo decorso fa aumentare le ore di sonno dormito, che non sarà un sonno continuato e pulito, ma momenti di sonnolenza leggera.
Una infezione dunque richiede riposo del corpo per guarire e il corpo risponde generando uno stato di sonno e quindi con le dormite. Durante i momenti del sonno ad attivarsi sono le molecole come l’interleuchina-1 e altre citochine, che sono indotte dall’attività del sistema immunitario.
Immagini tratte da Facciamo la notizia