Infezioni da viaggio: le precauzioni da adottarsi per recarsi in Cina e non solo

Affinchè uno splendido viaggio in Cina in occasione delle prossime Olimpiadi, si trasformi in un incubo, occorrono precauzioni

Articolo aggiornato il 18 Giugno 2008

Cina
Si avvicinano a grandi passi le Olimpiadi di Pechino e, polemiche a parte di ordine sociale che di certo non tratteremo in questa sede, un viaggio nel Paese dei Mandarini ha qualcosa di veramente affascinante ed unico. Olimpiadi a parte, dunque, per chi può, approfittare della meta raggiunta dalla fiaccola di Olimpia può essere un’occasione per certi versi irripetibile per conoscere dal vivo il Celeste Impero, da una parte e seguire come, forse molti di noi non hanno mai fatto fin’ora, un evento unico come sono da sempre i Giochi Olimpici.
 
Le precauzioni da adottare
Ma, affinché il viaggio non si tramuti, da esperienza da custodire forte nei ricordi, quale è, in un evento da dimenticare, bisognerà prendere alcune precauzioni prima di recarsi nel Paese della Grande Tigre, facili precauzioni di natura igienica e di profilassi, attuate le quali l’unico pensiero che dovrà riguardarvi è gustarvi al meglio il viaggio.
 
Iniziamo col dire che la vaccinazione per chi si reca in Cina è necessaria, fatto che riguarderà gli atleti ma anche gli spettatori, come ricorda il dottor Fabrizio Pregliasco virologo del Dipartimento di Sanità Pubblica in un’intervista condotta da Lucrezia Zaccaria per Humanitas Salute. Si tratta di vedere quali vaccinazioni praticare atteso anche che per noi Occidentali molti dei suggerimenti di medicina preventiva sono praticati regolarmente Ma al di là di tutto occorrerà prestare attenzione a malattie quali il morbillo, l’epatite A e B, ma anche il tetano che, nonostante dalle nostre parti, grazie anche alle migliorate condizioni igieniche e alla cura degli animali da reddito diviene sempre più raro, ma attenzione, la tossina prodotta da particolari batteri, clostridi, non è per nulla scomparsa ma in Cina assume una rilevanza e, dunque, un rischio maggiore che da noi, ecco perché bisognerà correre ai ripari già alla partenza.
 
Le infezioni alimentari, moderatamente diffuse
 
Dopo le vaccinazioni, per scongiurare la possibilità di una fra quelle malattie elencate, particolare attenzione dovranno fare i viaggiatori in ordine alla alimentazione, visto che non in tutti i luoghi ove ci si reca le condizioni igieniche e sanitarie di ristoranti, trattorie così come qualsiasi altro posto dove consumare i pasti, potrebbe essere non del tutto esente da rischi infettivi. E c’è anche da ricordare che non sono solo i cibi ad essere contaminati, anche l’acqua potrebbe esserlo ed il rischio di incorrere in malattie causate da microrganismi patogeni non è del tutto remoto.
 
Attenzione andrà prestata per scongiurare pericoli come quelle malattie come la salmonella, l’epatite A, ma anche il colera e l’eventuale possibilità di contrarre parassiti intestinali essi stessi a volte causa di stati patologici anche gravi. Gli alimenti più soggetti a queste infestazioni da germi patogeni sono tutti quei derivati dal latte, dunque a parte l’alimento stesso, anche i formaggi, gli yogurt artigianali, il burro, ovvero tutte le volte che non si utilizzi latte pastorizzato con quella procedura che elimina i batteri all’origine spesso trasmessi dall’animale non in perfetta forma fisica anch’esso.
 
Analoga precauzione andrà adottata per uova, quando non vengono cucinate, non esistendo la possibilità di conoscere la provenienza certa dell’alimento né le condizioni di allevamento avicolo. Il rischio diminuisce, fino quasi ad annullarsi invece, procedendo alla cottura delle uova. Così come occorrerà precauzione e nel possibile occorrerà evitare di mangiare frutti di mare, per gli stessi pericoli corsi con altri alimenti di cui non si conosce l’esatta origine e l’eventualità dell’esistenza di controlli igienico sanitari, così come, particolare attenzione andrà riservata alla verdura cruda e alla frutta quando non siano accuratamente lavate, da evitarsi dunque nella maniera più assoluta macedonia o eventuali composte di frutta non potendo stabilire, trattandosi di alimento già privato della buccia e sminuzzato, il trattamento cui è stato fatto oggetto.
 
Massima attenzione andrà riservata anche alle bevande; da evitarsi nella maniera più assoluta l’acqua sfusa travasata in brocche o bottiglie sfuse, l’acqua dovrà essere imbottigliata e accuratamente sigillata all’origine, stessa cosa varrà per le bevande “fatte in casa” succhi di frutta, spremute varie e somministrate sfuse anch’esse, così’ come stessa precauzione dovrà riservarsi nei confronti del ghiaccio, esso stesso vettore di germi patogeni anche impegnativi non essendo in grado di sapere, al momento della consumazione, l’origine dell’acqua utilizzata per confezionare il ghiaccio. E, a proposito di ciò, c’è da dire che il freddo, almeno alle temperature utili per fabbricare il ghiaccio non sono sufficienti a neutralizzare la carica batterica dei germi che albergano nell’acqua, per il semplice motivo che, a differenza della cottura, il ghiaccio non uccide i germi, diciamo che li iberna, salvo poi risvegliarsi all’interno del nostro corpo alla temperatura dell’organismo.
 
A proposito, invece, della diarrea del viaggiatore, il dottor Pregliasco specifica che trattasi di
“ un disturbo molto fastidioso che può rendere la vacanza un incubo. La ‘diarrea del viaggiatore’ è una infezione provocata dall’ingestione di acqua o cibi contaminati. Può avere molteplici cause, ma la più diffusa è il batterio Escherichia coli. Sicuramente evitare l’ingestione di bevande o alimenti a rischio è un’ottima misura precauzionale, ma esiste anche un vaccino intestinale (efficace addirittura contro il colera) che previene in modo sicuro questo disturbo e conferisce, così, una protezione crociata contro entrambe le infezioni. La vaccinazione avviene per via orale in due dosi. La prima si assume a distanza di due settimane dalla partenza e la seconda una settimana prima. Per i bambini dai 2 ai 6 anni, invece, le dosi sono tre sempre a distanza di una settimana l’una dall’altra. La protezione ha una durata di due anni e non vi sono controindicazioni”.
 
Insomma, come si vede, oggi la medicina dispone di quelle armi sufficienti a evitare molte malattie ancor prima che queste insorgano, così come, la precauzione, come quelle precedentemente viste sarà quasi sempre sufficiente a scongiurare altre gravi patologie che recandosi in luoghi del mondo non del tutto sicure da un punto di vista sanitario diventano quanto mai temibili. C’è da dire che citiamo la Cina sol perché a breve il Continente asiatico ospiterà l’importante rassegna olimpica, ciò non toglie che in tutto il mondo vi sono intere aree geografiche a rischio infezioni, sarà buona norma, dunque, farsi consigliare dal proprio medico curante o dalla propria A.S.L. di appartenenza circa le precauzioni da adottare anche in fatto di profilassi, in concomitanza con la decisione di partire e di recarsi in aree del mondo considerate a rischio.

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